Il cinema
brasiliano negli ultimi dieci anni ha portato alla luce molti
talenti che hanno avuto la capacità di raccontare questa
terra con un occhio particolare. Questa è la volta
di Sèrgio Machado, aiuto regista di Walter Salles per
I diari della motocicletta, che
esordisce alla regia con Lower City,
prodotto dallo stesso Salles. Si tratta della storia di un
triangolo sentimentale tra una prostituta, Karinna (Alice
Braga) in viaggio per Salvator e due amici e soci che le danno
un passaggio sulla loro barca fino in città. Il tutto
ambientato nei bassifondi delle città brasiliane. Una
relazione appassionata che metterà alla prova l’amicizia
tra Naldinho (Wagner Maura) e Sergipano (Josè Dumont).
Machado riesce a portare lo spettatore nella realtà
dell’ambientazione già nelle prime scene con
molta efficacia. Presenta un Brasile povero, di gente che
tira a campare, ma sena mostrare la vera miseria. La condizione
sociale dei personaggi, l’ambiente, sono la cornice
del triangolo amoroso, vero centro della vicenda. La scelta
del regista di raccontare tutto con macchina a mano riprende
lo stile del suo “maestro”, Salles, e lo si può
notare anche nel modo in cui ne fa uso. In ogni inquadratura
riesce sempre a mantenere una certa eleganza formale stando
comunque addosso ai protagonisti, ai gesti. Un racconto a
tinte caldi, rese vive anche dalla edulcorata fotografia di
Toca Seabra, che ci restituisce i colori pulsanti del Brasile
e delle strade notturne di Salvator senza farne una cartolina.
Lo sviluppo della vicenda amorosa procede incalzante fino
a metà film. Ma dal secondo tempo la narrazione perde
di compattezza, diventa ripetitiva. Questo forse è
l’unico difetto concreto della pellicola.
Impossibile non ritrovare un riferimento se pur superficiale
a Rocco e i suoi fratelli di
Luchino Visconti. Embelmatica la scena del combattimento di
galli che preannuncia il finale del film e che sintetizza
l’intero racconto.
L’universo che attraverso la vicenda narrata il regista
cerca di mettere in scena, riuscendoci in parte, è
tutto presente in quella piccola arena dove due galli si massacrano
senza motivo, per il volere di chi sta sopre di loro.
[andrea pirrello]