Una
storia di passioni. Love + Hate
parla di emozioni conflittuali che esplodono quando due culture,
due religioni diverse provano ad incontrarsi: ovvero quando
un ragazzo occidentale si innamora di una ragazza mussulmana.
Sullo sfondo di una cittadina industriale dell'Inghilterra
del nord, Adam, tipico ragazzo inglese, finisce per innamorarsi,
suo malgrado, di Naseema, la sua nuova collega di origini
pakistane. Ma il cuore di lui deve confrontarsi con la mentalità
del posto, restia a qualunque forma di integrazione che vede
molti, in primis il fratello, schierarsi contro l'ipotesi
di qualunque accenno al dialogo.
Contemporaneamente, anche Yousif, fratello maggiore di Naseema,
incontra Michelle, una ragazza giovane, vitale, spregiudicata,
ma si trova ben presto a dover fare i conti con la realtà
che lo circonda, che gli impedisce di poter portare avanti
questa relazione.
Lo scontro tra religione e sentimento, le differenze di tradizioni
familiari, l'odio razziale, le storie di altri amori più
o meno acquistati sui marciapiedi della città: questi
sono gli ingredienti dell'opera prima del regista Dominic
Savage, affrontata con coraggio e vitalità. Un tema
attuale quello dell'integrazione sociale, ma che tuttavia
non riesce a trovare un proprio respiro, bloccandosi su dei
luoghi comuni adolescenziali.
Poco sviluppato risulta essere l'aspetto legato alla difficoltà
per una ragazza asiatica, come la protagonista Naseema, di
vivere in una società di bianchi con le inevitabili
difficoltà che remano contro: il desiderio di essere
parte attiva e partecipe di quanto vede succedere intorno
a lei (specie nel caso di una persona asiatica per natura
molto legata alle proprie tradizioni) stenta ad emergere in
questo film che pare abbia solo fretta di coronare la storia
d'amore tra i due.
Benché la storia risulti a tratti poco probabile (i
protagonisti sono in un modo o nell'altro tutti legati tra
di loro; il finale sembrerebbe un pò precoce per due
minorenni), di notevole bellezza sono le ambientazioni e le
atmosfere, che rendono bene il senso di abbandono di queste
piccole città industriali, il tutto incluso nella notevole
cornice sonora degli Snow Patrol e di Ian Brown.
La pellicola offre comunque un interessante spaccato dell'Inghilterra
contemporanea, afflitta come il resto del mondo occidentale
dal problema dell'intolleranza e dell'odio per lo straniero.
L'amore contrastato tra ragazzi di etnie diverse rivela così
l'ipocrisia di una società come quella inglese dominata
da forti contrasti: la massima tolleranza nella capitale,
Londra, e la violenza nei piccoli centri. Ma per risolvere
i conflitti a volte basta solo dare ragione al cuore, riconoscendo
l'amore negli occhi dell'altro. [michela
lavorato]
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