Little Miss Sunshine
id.
Regia
Jonathan Dayton,
Valerie Faris
Sceneggiatura
Michael Arndt
Fotografia
Tim Suhrstedt
Montaggio
Pamela Martin
Scenografia
Alan E. Muraoka
Costumi
Nancy Steiner
Musica
Mychael Danna
Produzione
Big Beach Films, Third Gear Prod. LLC, Deep River Prod.
Interpreti
Greg Kinnear, Toni Colette, Steve Carell, Paul Dano, Abigail Breslin, Alan Arkin
Anno
2006
Genere
commedia
Nazione
USA
Durata
101'
Distribuzione
Fox Searchlight Pictures
Uscita
22-09-06

Nessuno degli Hoover ce l’ha mai veramente fatta, e non perché non ci abbiano provato.
Richard il capofamiglia, motivatore ottimisticamente senza speranze, tenta di vendere il suo decalogo per il successo senza... “successo”; Sheryl, la madre è assillata dai strani segreti della famiglia e tenta con alterne fortune di tenere unita la famiglia come fosse dell’Attack scaduto; suo fratello Frank, studioso di Proust, professore di filosofia gay ha appena tentato il suicidio perché mollato dal fidanzato; Olive, sette anni e qualche chilo in più non dichiarato, occhialuta e saputella mira a diventare la nuova reginetta del concorso di Little Miss Sunshine; suo fratello Dwayne adolescente arrabbiato e lettore di Nietzsche, ha interrotto per un voto i contatti linguistici con il mondo esterno. Completa la famiglia il nonno, dal linguaggio sboccato ed alla ricerca dei piaceri edonistici che la vita può ancora lui riservare, tanto da essere stato cacciato dal pensionato per anziani a causa di un uso smodato di eroina.
Benvenuti nella moderna famiglia media americana in viaggio attraverso il continente per il nuovo sogno americano: vincere il concorso di bellezza riservato a ragazzine adolescenti trasformate in piccole bambole viventi da genitori ambizioni e superficiali. La famiglia Hoover si presente subito come una famiglia americana de-genere, più vicina ai Tenembaum con tutte le loro problematiche centrifughe ed autodistruttive che non ai Bradford in quel quadretto rassicurante e traboccante di buoni sentimenti.
Miss Little Sunshine segna il debutto alla regia cinematografica della coppia d’oro del videoclip musicale i coniugi Jonathan Dayton e Valerie Faris. Registi per REM. Red Hot Chili Peppers, Smashing Pumpkins, Oasis e Macy Gray, abbandonano i ritmi sincopati e le immagini distorte ed artefatte del clip musicale per sposare una costruzione classica del racconto ed un respiro epico degli eventi, sebbene quotidiani ed insignificanti possano questi apparire. Il tutto all’interno di una sceneggiatura del debuttante Michael Arndt ricca di spunti comici venati da una melodrammaticità latente sulla quale è lasciato libero arbitrio allo spettatore di soffermarvi o meno.
Un film che più illustrare i valori familiari, ostacolati da un lessico sboccato e comportamenti non completamente condivisibili, sottolinea il valore della famiglia, relativizzando concetti come ‘vincente’ e ‘perdente’: ”Un vero perdente non è uno che non vince. Un vero perdente è uno che ha talmente paura di non vincere da non provarci neanche.” ammonisce l'anziano patriarca. E in una società altamente competitiva come la nostra, sono parole da ripetersi ogni mattina prima di incominciare la giornata.
[fabio melandri]