Ladri di cadaveri - Burke & Hare
Burke And Hare
Regia
John Landis
Sceneggiatura
Piers Ashworth, Nick Moorcroft
Fotografia
John Mathieson
Montaggio
Mark Everson
Scenografia
Bill Crutcher, Nick Dent
Costumi
Deborah Nadoolman
Musica
Joby Talbot
Interpreti

Simon Pegg, Andy Serkis, Isla Fisher, Tom Wilkinson, Tim Curry, Jessica Hynes, Ronnie Corbett,
Hugh Bonneville, Georgia King, Bill Bailey, Pollyanna McIntosh, David Schofield, Allan Corduner

Produzione
Ealing Studios, Fragile Films
Anno
2010
Nazione
UK
Genere
commedia
Durata

91'

Distribuzione
Archibald Enterprise Film
Uscita
25-02-2011
Giudizio
Media

Landis è come Verdone. Ha fatto centro con una manciata di pellicole all'inizio della sua carriera per poi iniziare una parabola discendente inarrestabile, ma continuando, cosa curiosa la fama, ad essere amato e considerato indiscutibile proprio in virtù di quelle prime pellicole. A merito di Landis va detto che mentre Verdone sventra il corpo già agonizzante della commedia italiana con cadenza quasi annuale, Landis si limita ad una coltellata una tantum al corpo comunque più in salute dell'intrattenimento d'oltreoceano.
Era dal 1998 che Landis non girava un film di finzione per il grande schermo e se il film di finzione in questione era Blues Brothers 2000 ci è anche più facile capire come mai non si sentisse mai nessuno chiedere “Ma Landis, che fine ha fatto? Sta girando qualcosa di nuovo?”
Ma il fato e la storia seguono percorsi curiosi e non sempre logici, così, nonostante nessuno avesse mai fatto la domanda, ecco, all'alba del 2011, è arrivata la risposta.
Ecco la nuova commedia nera dal regista di Un lupo mannaro americano a Londra. La buona notizia è che non ci recita Dan Ackroyd, la cattiva notizia è che il film è una storiella insipida che si vuole impegnata ma riesce solo ad essere sciatta.
Della mancanza di Dan Ackroyd siamo grati a Landis, meno dell'incapacità complessiva degli attori da lui scelti: a partire da Simon Pegg (e mi costa dirlo, visto che ero un suo fan della prima ora) e Isla Fisher (da cui Dio mi scampi dall'essere mai stato fan). Il problema fondamentale della vicenda non è nel soggetto (due tizi che nell'ottocento uccidevano la gente per vedere il cadavere ai professori di anatomia), che anzi avrebbe avuto delle potenzialità enormi se sviluppato adeguatamente, ma proprio nella sua esecuzione a livello di sceneggiatura.
Riconosco la difficoltà di rendere in commedia una vicenda sordida come quella di Burke e Hare, così come il virtuosismo richiesto nel trasformare due personaggi così abietti in eroi romantici, ma la commedia in questione risulta debole, priva com'è di ritmo e piena, in compenso, di gag prevedibili e abusate e che conta almeno un paio di sottotrame più o meno accennate ma prive di sviluppi in corso d'opera. Senza contare poi l'odiosissima scelta di far narrare il film a un personaggio che si rivolge direttamente agli spettatori. Poteva andare peggio comunque, non c'è Dan Ackroid, dai. [davide luppi]