La mia Super Ex-Ragazza
My Super Ex-Girlfriend
Regia
Ivan Reitman
Sceneggiatura
Don Payne
Fotografia
Don Burgess
Montaggio
Sheldon Kahn,
Wendy Greene Bricmont
Scenografia
Jane Musky
Costumi
Laura Jean Shannon
Musica
Teddy Castellucci
Produzione
New Regency, Pariah
Interpreti
Uma Thurman, Luke Wilson, Anna Faris, Eddie Izard, Rainn Wilson
Anno
2006
Genere
commedia
Nazione
USA
Durata
95'
Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
17-11-06

C'era una volta un regista capace di produrre piccoli capolavori del cinema demenziale (Animal House) e realizzare film a metà tra la fantascienza e la commedia in un perfetto equilibrio degli elementi in campo (Ghostbuster). C'era un volta ed oggi non c'è più. Il chi la visto è Ivan Reitman che dopo in non proprio memorabili Dave - Presidente per un giorno, Sei giorni e sette notti, si lascia precipitare verso il baratro cinematografico con questo La mia super ex-ragazza!
Matt (Luke Wilson) pensa finalmente di aver trovato la ragazza perfetta nella timida ed introversa Jenny (Uma Thurman), che quando il pericolo incombe e Superman è in ricerca di se stesso sul pianeta Kripton, si trasforma nella super-eroina G-Girl. Ma come ci insegna la cinematografia recente, è sempre più dure per i super-eroi far convivere la loro dimensione supernatural con quella umana, tanto che Jenny è invadente, possessiva, iraconda. Quando Matt, decide di lasciarla per rivolgere le sue attenzione alla placida Hannah (Anna Faris) le cose si mettono non male, peggio. E se dagli ex-amanti ce ne guardi Dio che ai nemici ci penso io, Matt stringe uno scellerato patto di alleanza con l'acerrimo nemico di G-Girl l'effeminato professor Bedlam.
Non state più nella pelle dalla curiosità di come andrà a finire? Vi capisco... anzi no. La mia Super ex-ragazza è il calssico film costruito su un'ideuzza, gonfiata a dismisura con anabolizzanti come effetti speciali (al risparmio in vero), battute e trovate a sfondo sessuale che fanno sempre il loro effetto ed interpretazioni capaci di rovinare una carriera sino a quel punto rispettabile di due attori che non si era soliti trovare nel miglior cinema indipendente come Uma Thurman( Henry & June, Cowgirl - Il nuovo sesso, Pulp Fiction) e Luke Wilson (Un colpo da dilettanti, I Tenenbaum, Dog Park).
Una sciattezza di messa in scena, poca cura nei dialoghi, situazioni trite e ritrite riposte con arroganza continuità, rendono questa perricolo altamente irritante abbassando la solgia della tollerabilità e della pazienza di spettatori che andrebbero trattati con maggior intelligenza di quanto non si faccia. E dispaice maggiormente se pensiamo che lo sceneggiatore Don Payne, qui al debutto per il garnde schermo è uno degli autori storici della serie I Simpson.
[fabio melandri]


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