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Regia |
Zhang
Yuan |
Sceneggiatura |
Ning
Dai, Zhang
Yuan |
Fotografia |
Yang
Tao |
Montaggio
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Jacopo
Quadri |
Scenografia |
Huo
Tingxiao |
Costumi |
Huang
Baorong, Zhao Zhibin, Wang Hao, Zhu Meiling |
Musica |
Carlo
Crivelli |
Produzione |
Downtown
Pictures |
Interpreti |
Dong Bowen, Ning Yuanyuan, Chen Manyuan, Zhao Rui, Li Xiaofeng,
Sun Yujia, Du Ma, Liu Runqiu, Wang Ziye, Zhang Yanghao, Kang
Jiani |
Anno |
2006 |
Genere |
commedia |
Nazione |
Italia, Cina |
Durata |
90' |
Distribuzione |
Istituto
Luce |
Uscita |
12-01-07 |
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Tratto
dal romanzo del grande scrittore dissidente Wang Shuo, La
guerra dei fiori rossi è la storia di Qiang che all'età
di quatro anni viene mandato ad un asilo a tempo pieno. Dopo
pochi giorni è l'incubo delle maestre e nella lavagna
che segnala i virtuosi (numerosi fiori rossi) lui
è l'ultimo della classe. Fa la pipì a letto,
non riesce a vestirsi da solo, non si lava le mani dopo essere
stato in bagno, fa il prepotente con i più piccoli.
Insomma una piccola peste che si oppone a modo suo alla fabbrica
di anime del regime cinese.
Zhang Yuan, vinse nel 1999 con Diciassette
Anni il leone d'Argento alla Mostra del Cinema di Venezia
sempre sotto l'ala produttrice di Marco Muller e rappresenta
oggi una delle voci più rappresentative del cinema
cinese neorealista.
Da La guerra dei bottoni a Zero
in condotta ed I 400 colpi,
tutta una serie di riferimenti al mondo fanciullesco ed adolescenziale
è evocato con garbo ed eleganza, ma il film, costruito
interamente all'interno dell'asilo, risulta appesantito da
una reiterazione di situazioni ed accadimenti. Una volta capito
il gioco, al film rimane ben poco da raccontare e lo spettatore
rischia di perdersi nelle piccole quotidianità a discapito
del quadro generale. [fabio
melandri]
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