La città proibita
Man cheng jin dai huang jin jia (Curse of the Golden Flower)
Regia
Zhang Yimou
Sceneggiatura
Zhang Yimou, Wu Nan,
Bian Zhihong
Fotografia
Zhao Xiaoding
Montaggio
Cheng Long
Scenografia
Huo Tingxiao
Costumi
Yee Chung Man
Musica
Shigeru Umebayashi
Produzione
Bill Kong, Zhang Weiping
Interpreti
Chow Yun Fatt, Gong Li, Jay Chou, Liu Ye,
Chen Jin, Ni Dahong, Li Man, Qin Junjie
Anno
2006
Genere
drammatico
Nazione
Hong Kong, Cina
Durata
111'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
25-05-07

“Tutte le famiglie felici sono simili le une alle altre; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”. Dall’incipit di Lev Nikolaevic Tolstoj nel romanzo Anna Karenina è riassunta la vicenda de La città proibita. Ambientata durante la Dinastia Tang, una delle più illustri della Cina, risalente a più di mille anni fa, la città racchiude i segreti, i tradimenti e le tensioni proprie della famiglia imperiale.
Per raccontarla si è riformata una coppia storica del cinema: il regista di Lanterne rosse, Hero e La foresta dei pugnali volanti Zhang Yimou e la sua attrice feticcio Gong Li. Il budget a disposizione è il più consistente mai utilizzato nella storia della cinematografia cinese: 45 milioni di dollari. Sono ben visibili: tra battaglie create con migliaia di militari senza volto, colori che si rifanno alle sfumature dell’arcobaleno, sparsi tra colonne, pareti e pavimenti di tutte le stanze. Senza dimenticare i sontuosi abiti, disegnati da Yee Chung Man. Tutto è avvolto dai colori d’Oriente: nero, rosso e oro. Quest’ultimo domina persino sul trucco di Gong Li, in particolare sulle palpebre e sulle labbra.
L’equilibrio precario esistente fra l’Imperatore (Chow Yun Fatt), l’Imperatrice (Gong Li) e i loro tre figli viene scosso da tradimenti, menzogne, combattimenti e passioni. L’imperatore è intrappolato in un matrimonio di convenienza. Decide, con l’appoggio del medico di corte, di avvelenare lentamente l'imperatrice che, nel contempo intrattiene una relazione illecita con il figliastro Principe Wan, a sua volta innamorato della dolce Chan, figlia del dottore di corte. La pellicola rappresenta la perfetta fusione fra il genere wuxia, quello dei film d'arti marziali, e del melodramma di corte.
La città proibita è basato su Thunderstorm, una delle più famose opere teatrali cinesi, scritta nel 1933 da Cao Yu.
In Cina la pellicola nei primi quattro giorni nelle sale ha raggiunto la cifra di 12,5 milioni di dollari, ma la critica ha dato molta attenzione ai decolletè dei personaggi femminili, molto generosi. Di certo l’intensità espressiva di Gong Li regala momenti di tensione sublimi e a Chow Yun Fatt basta sciogliere la folta chioma per esprimere paura e impotenza.
Zhang Yimou ha dichiarato: “La città proibita è il mio terzo film d’azione. Sono fermamente convinto che la storia sia l’elemento più importante di ogni pellicola. L’azione invece è soltanto un mezzo per raccontare la storia. È uno strumento, attraverso il quale vengono rivelati i rapporti e risolti i conflitti”. [valentina venturi]

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