L'eletto
Le concile de Pierre
Regia
Guillaume Nicloux
Sceneggiatura
Guillaume Nicloux, Stéphane Cabel
Fotografia
Peter Suschitzky
Montaggio
Guy Lecorne
Scenografia
Olivier Radot
Musica
Eric Demarsan
Costumi

Judy Shrewsbury,
Thierry Delettre

Produzione
Ugc Ym, Integral Film, Rai Cinema, Tf1 Films Production
Interpreti
Monica Bellucci, Catherine Deneuve, Moritz Bleibtreu, Sami Bouajila,
Elsa Zylberstein, Nicolas Thau, Lorenzo Balducci
Anno
2005
Genere
commedia
Nazione
Francia Italia, Germania
Durata
100'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
15-06-07

Ieri. Laura Siprien adotta un bambino di origine asiatiche. Il suo nome è Liu-San. Al compimento del settimo anno di età iniziano a verificarsi strani accadimenti, come una strana voglia a forma di anello sul petto del bambino e una serie di incubi vissuti contemporaneamente da madre e figlio.
Cosa si nasconde dietro tutto questo? E chi sono quegli uomini che rapiscono il ragazzo? E come sono legati alla morte prematura dei genitori di Laura?
Tratto dal romanzo di Jean-Christophe Grangé Le Concile de pierre, autore de Il Patto dei Lupi e I fiumi di porpora, L’eletto ricalca la dimensione animistica ed oscurantistica che aveva caratterizzato le pellicole tratte dai precedenti romanzi dell’autore francese. Una semplificazione della intricata trama del romanzo produce una sin troppo banalizzazione dell’intreccio narrativo, con personaggi come la dott.ssa Sybille Weber interpretata da Catherine Deneuve la cui presenza è male giustificata e snodi narrativi tirati via con sin troppo celerità.
Ne risulta un film imperfetto, incompiuto, con la netta e sgradevole sensazione di una pellicola tirata via e costruita ad immagine e somiglianza della sua sbiadita protagonista Monica Bellocci. A tal riguardo racconta il regista e sceneggiatore Guillaume Nicloux: "Quando scelgo un attore, so che, attraverso la sua recitazione, contribuirà a guidare il nostro percorso, a dare un ritmo e ad avere un impatto su tutto quello che lo circonda. Quindi, si tratta di una scelta fondamentale e Monica era perfetta per questo compito. Lei è stata di grande aiuto e ha capito bene come mettere insieme tutti gli elementi del film per costruire il suo universo personale. L’eroina de L’eletto, così come l’abbiamo descritta, è agli antipodi di quella presente nel romanzo. Lei è probabilmente un’attrice che è molto più misteriosa rispetto a Laura Siprien, la nostra eroina, e che ha scelto un modo che era forse meno evidente ed inaspettato, quindi il più efficace, per dar vita alla creazione di questo personaggio. Io volevo anche lavorare insieme a lei, per riuscire a mettere in evidenza il suo volto più segreto, lontano dall’immagine glamour che viene alimentata dai mass media. Quello che è sorprendente di Monica, è che lei non rientra nei tradizionali canoni di recitazione. Per prima cosa, non recita nella sua lingua, e questo è un punto determinante. E poi sembra sempre appesa ad un filo, c’è quest’ elemento di fragilità, riservatezza e grazia che rende la sua recitazione assolutamente unica. Direi che l’interpretazione di Monica è uno dei punti fondamentali del film. Lei si impone grazie al suo linguaggio del corpo, il modo in cui si muove e il tono della sua voce, un ritmo assolutamente perfetto per questo film.” [fabio melandri]

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