Kinsey
id.
Regia
Bill Condon
Sceneggiatura
Bill Condon
Fotografia
Frederick Elmes
Montaggio
Virginia Katz
Musica
Carter Burwell
Interpreti
Liam Neeson, Laura Linney, Chris O'Donnel, Peter Sarsgaard, Timothy Hutton, John Litgow, Tim Curry, Oliver Platt, Dylan Baker
Anno
2004
Durata
118'
Nazione
USA
Genere
drammatico
Distribuzione
20th Century Fox

Vent’anni prima della rivoluzione sessuale negli Anni Sessanta, uno studioso di biologia e psicologia, laureato in tassonomia (scienza della descrizione e classificazione di corpi organici ed inorganici) dal nome di Alfred Kinsey decise di dedicare uno studio approfondito al comportamento sessuale degli americani, dando origine due pubblicazioni Sexual Behaviour in the Human Male (1948) finanziato addirittura dalla prestigiosa Fondazione Rockfeller e Sexual Behaviour in the Human Female (1953) che sconvolsero il mondo accademico e segnarono l'emancipazione sessuale di milioni e milioni di persone in tutto il mondo.
Della sua vita, dal tormentato e conflittuale rapporto con il padre predicatore agli studi e metodi scientifici adottati – interviste dirette ai suoi studenti, amici, conoscenti ed infine migliaia di volontari americani - ci racconta Kinsey di Bill Condon. Un’operazione coraggiosa per il tema affrontato in maniera diretta, adottando un linguaggio diretto, mostrando senza reticenze o pruriti puritani anche gli aspetti meno piacevoli del suo studio – vedi l’intervista/confessione del pedofilo -.
Un film che indaga con procedere analitico e distaccato la lenta ed inesorabile discesa dello studioso Kinsey in quello che da mera materia di studio diverrà una vera e propria ossessione. Miti e credenze sul mondo della sessualità - che oggi suscitano sorrisi e risate beffarde ma attraverso i quali tutti siamo passati, anche se pochi forse sono disposti ad ammetterlo pubblicamente - ci vengono sbattuti in faccia con piglio documentaristico.
Ma è proprio questa analiticità, questa volontà di mostrare senza vera partecipazione, questa distanza che il regista sceglie di mantenere, ad essere il punto meno convincente dell’opera. Siamo nel campo del documentario scientifico, dell’analisi sociologica filmata, interessante dal punto di vista accademico e storico ma arido dal punto di vista emotivo.
Liam Neeson rende con partecipato vigore la figura di questo candido ribelle, sostenuto da una convincente e sofferta Laura Linney (candidata all’Oscar per questo ruolo). Il film purtroppo soffre dei difetti che caratterizzano da sempre i film biografici come la descrizione agiografia del protagonista e la matematica quanto prevedibile costruzione del plot (ascesa – successo - declino). Peccato perché Bill Condon, già autore della rivelazione Demoni e Dei, ha capacità narrative non usuali, uno stile di regia asciutto e concentrato su personaggi e psicologie oltre ad un’abile capacita rievocativa dei tempi passati.
[fabio melandri]