Settantatrè
anni dopo aver debuttato nelle sale di Hollywood, il gorilla
più famoso della storia del cinema torna a gridare dagli
schermi di tutto il mondo.
L’idea di riportare in auge la scimmia dal dorso argentato,
alta 8 metri e pesante 400 chili è venuta ad un omino
piccolo, ma ricco di idee audaci: Peter Jackson. Il regista
della trilogia de Il Signore degli Anelli,
si è cimentato nella storia che sognava da quando era
piccino: “Ho visto King Kong
per la prima volta in tv in Nuova Zelanda, quando avevo otto
o nove anni. E mi ha colpito, mi ha impressionato così
tanto, che è stato in quel momento che ho deciso che
volevo fare il regista. Mi ha colpito veramente moltissimo”.
La vicenda del gorilla che si innamora di Ann Darrow (Naomi
Watts) è nota: un regista squattrinato, interpretato
da Jack Black, per realizzare un documentari organizza una spedizione
verso la misteriosa Isola dei Teschi. Nell'operazione vengono
coinvolti un'attrice di vaudeuville (la Watts), l’autore
della sceneggiatura (il premio Oscar Adrien Brody) e l’equipaggio
della nave. Giunti sull’isola, i naufraghi fanno la conoscenza
di King Kong.
Jackson ha voluto che fosse Andy Serkis, già Gollum nella
trilogia di JRR Tolkien, ad interpretarlo. I tecnici della Weta
hanno creato appositamente dei software della motion capture
che hanno tradotto le espressioni di Serkis in quelle di King
Kong. In effetti le emozioni del gorilla sono indiscutibilmente
realistiche. L’animale rapisce Ann, se ne innamora, viene
catturato e portato a New York dalla ciurma decimata, per essere
utilizzato come fenomeno da baraccone. Lui però si ribella,
riesce a ritrovare l’amata Ann e infine, dopo una romantica
“pattinata sul ghiaccio”, alle prime luci dell’alba
precipita dall’Empire State Building.
Nonostante tutto sia ricreato alla perfezione, dagli interni
della Manhattan anni Trenta alle rocambolesche rincorse con
i dinosauri, Jackson ha spinto un po’ troppo sul pedale
del pathos tecnologico. La pellicola dura tre ore e sette minuti,
le scene con gli animali preistorici rimandano troppo al capostipite
Jurassic Park, con qualche spruzzata
di Alien e dei rimandi allo storico
Viaggio al centro della Terra.
Divertente la scena delle liane, come anche i momenti di intimità
tra King Kong e Miss Darrow, ma forse troppo dilatate. Ma Jackson
è convinto delle sue scelte: al punto da assumendosi
le spese (si dice 32 milioni di dollari) dei trenta minuti in
più di pellicola, che non ha avuto il cuore di cestinare.
[valentina venturi]
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