Jack e Jill
Jack and Jill

Anno 2011

Nazione USA

Genere commedia

Durata 91'

Uscita 17/02/2012

distribuzione
Warner Bors Italia

Regia
Dennis Dugan
Sceneggiatura
Steve Koren, Adam Sandler, Ben Zook
Fotografia
Dean Cundey
Montaggio
Tom Costain
Scenografia
Perry Andelin Blake
Costumi
Ellen Lutter
Musica
Rupert Gregson-Williams, Waddy Wachtel
Produzione
Happy Madison,
Broken Road,
Columbia Pictures
Interpreti
Adam Sandler,
Katie Holmes,
Al Pacino,
Eugenio Derbez

 

Jack (Adam Sandler) vive a Los Angeles con la sua bella famiglia e dirige spot pubblicitari assurdi e pieni di personaggi famosi. La sua vita scorre più o meno tranquilla per tutto l'anno, fino a quando si avvicina il giorno del Ringraziamento, festività per cui la sua sorella gemella Jill (ancora Adam Sandler, ma in versione en travesti), lascia il Bronx per andarlo a trovare. Jill è volgare, inopportuna, fastidiosa, insomma una vera maledizione; se non fosse che questa volta Jack ha bisogno addirittura di Al Pacino (sì, Al Pacino) per il suo prossimo spot e l'unico modo per adescarlo è la folle cotta che la star si è presa per sua sorella.

I presupposti per allietare il fedele e numeroso pubblico delle commedie di Adam Sandler ci sono tutti anche in questa nuova operazione: ovvero Adam Sandler medesimo in quasi ogni scena e una trama demenziale che può piegarsi facilmente alle gag più assurde. Purtroppo sin dall'inizio si percepisce che l'amalgama non è assolutamente delle migliori, vuoi per la vera e propria assenza di scene comiche efficaci, vuoi per la monocromia con cui il protagonista gestisce il doppio ruolo (e duole ricordare che nel 2002 Sandler strameritò un Golden Globe per “Ubriaco d'amore” di Paul Thomas Anderson), o anche solo perchè lasciare spazio ad un post cena messicana a base di flatulenze con tanto di sonoro in evidenza, forse significa che l'ispirazione è piuttosto annacquata.

Il vero e solo punto d'interesse del film sta ovviamente nella prova di Al Pacino (sì, proprio lui, ma quali parole o quanti zeri avranno usato i produttori per attirarlo nel progetto?) nel ruolo di se stesso, ossessivo e ossessionato, egocentrico eppure sempre nella parte e sempre a suo agio, nonostante un personaggio irreale e improponibile. Vedere cotanto attore prendersi in giro e restare sul pezzo è significativo, anche perchè riesce a generare l'unico vero momento d'ilarità nell'irruzione finale nel ristorante dove stanno cenando i due fratelli, vestito da Don Chisciotte per riprendersi la sua Dulcinea. Qualora ce ne fosse stato bisogno, dimostra anche come un solo grande attore non basta mai a risollevare un film, come non servono neppure i numerosi e surreali cameo (Johnny Depp che guarda una partita dei Lakers con in dosso una maglia di Justin Bieber, Shaquille O' Neal che lecca un prosciutto, John McEnroe che anima un party come se gli avessero appena annullato set point).

Le troppe commedie di Steve Martin e le superflue trasfigurazioni multiple di Eddie Murphy sembrava naturale immaginarle proiettate in una qualsiasi casa occidentale, da un lettore dvd, per una serata in famiglia di assoluto disimpegno; per questo film è forse necessario un ulteriore passo in avanti, figurandosi in volo sull'oceano, di notte, in quei momenti in cui non si sa se provare a dormire o vedere se si riesce a fare qualche risata con quello che la compagnia propone. Fidatevi, almeno per questa volta, Morfeo è un cavallo vincente.
[emiliano duroni]