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Anno
2012
Nazione
Finalndia, Germania, Australia
Genere
fantascienza
Durata
93'
Uscita
11/10/12
distribuzione
Moviemax |
Regia |
Timo
Vuorensola |
Sceneggiatura |
Michael
Kalesniko, Timo Vuorensola, Jarmo Puskala |
Fotografia |
Mika
Orasmaa |
Montaggio |
Suresh
Ayyar |
Scenografia |
Ulrika
Von Vegesack |
Costumi |
Jake
Collier |
Musica |
Laibach |
Produzione |
Blind
Spot Pictures, 27 Films Production, New Holland Pictures |
Interpreti |
Julia
Dietzke,
Gotz Otto,
Christopher Kirby,
Tilo Pruckner |
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Alla fine
della Seconda Guerra Mondiale, ci fu un considerevole esodo
di nazisti dalla Gemania verso paesi lontani e tra le mete
più gettonate pare ci fosse il Sudamerica; con tutta
la fantapolitica che è passata sugli schermi, sembra
impossibile che fino ad oggi a nessun regista o scrittore
più o meno visionario sia mai passato per la testa
un allunaggio nazista.
A distanza di settanta anni, neppure l'astronauta afroamericano
James Washington (Christopher Kirby) in missione sulla Luna
per dare manforte alla campagna presidenziale si immagina
di mettere piede in territorio nemico. Eppure viene fatto
prigioniero, interrogato, esaminato, presentato al nuovo Fuhrer
(il grande Udo Kier sempre con mentina in bocca a causa di
continui cali di voce) e purificato con un siero che rende
albini, ma soprattutto verrà usato come esca per sferrare
un attacco alla Terra con dischi volanti e armi nucleari in
pieno stile “Guerra dei
mondi” con contorno di svastiche.
Una trama del genere divide a priori pubblico e critica tra
chi storce il naso di fronte ad una storia paradossale e a
dir poco incredibile e chi si riempie di aspettative nella
speranza che torni alla luce quel cinema fantastico di serie
B che con l'arma del kitch e delle avventure bizzarre ha scritto
a suo modo una pagina di storia. Questo tentativo non delude
sicuramente per ciò che riguarda l'aspetto produttivo
e la messa in scena: la coproduzione ha fatto affidamento
anche sul contributo spontaneo dei fans permettendo agli internauti
di intervenire sulla trama previa donazione e il regista Timo
Vuorensuola tiene in giro per il mondo veri e propri seminari
sulle nuove forme di finanziamento e distribuzione cinematografica
(d'altronde, il suo film d'esordio “Star
Wrecks” ha trovato il successo tramite
youtube e il passaparola telematico). Scenografie e effetti
speciali sono curati, mai banali e non fanno certo rimpiangere
i grandi blockbuster americani che affollano i botteghini.
La sceneggiatura invece non ha il coraggio di scegliere tra
un impianto di pura azione con inserti umoristici o i toni
da commedia a cui il soggetto offre sicuramente spunti. Le
risate si limitano a pochi momenti demenziali (l'”arianizzazione
dell'astronauta in primis) e latitano nella satira alla figura
del Presidente degli Stati Uniti donna e senza scrupoli, che
occupa forse troppo spazio, mentre l'intreccio soprattutto
nella seconda parte diviene prevedibile e più lento,
perso tra astronavi in collisione e distruzioni di città.
Pretendere la perfezione da un idea obiettivamente così
strampalata forse era troppo, meglio accontentarsi di aver
ritrovato un po' di fantascienza ruspante anche in questa
epoca omologata e sempre più a corto di immaginazione.
[emiliano
duroni]
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