Lo sapevate
che pure i ricchi soffrono e sono vittime dei problemi dell'ammorre?
No, cioè, per me è una novità. A darci
la sconvolgente rivelazione è Io
sono l'amore che è un film dove c'è la
figlia che le piaccion le donne, ma mica può dirlo
al padre, sennò quello s'incazza; il figlio che vorrebbe
più potere nell'azienda di famiglia, ma non può
allargarsi, sennò il padre si incazza; la madre che
ha una relazione con un giovane cuoco, ma deve tener tutto
segreto sennò il marito s'incazza e infine c'è
il capofamiglia che è sempre nervoso, ma non capisce
perchè.
La morale del film è che i soldi non fanno la felicità.
Per questa ragione spero tantissimo che Pippo l'usuraio veda
il film, e si ravveda, cancellandomi il debito di 150000 euro
che ho accumulato con lui.
Io scherzo, il film mica era brutto, eh. Meglio di Beautiful
peggio di Visconti, dai. Che poi non si capisce mica dove
voglia andare a parare con quella confezione curatissima e
coi i giochi di forma, probabilmente c'è un tentativo
di superare il melodramma classico.
Ma vedendolo rimane comunque il dubbio che l'effettivo superamento
ci sia stato e non siamo di fronte alla solita minestra con
appena qualche ingrediente in più del solito. Ma va
bene pure così, non lamentiamoci, cribbio, che una
volta tanto che in Italia si sperimenta un po' sul genere,
sarebbe criminale parlarne male. Diciamo che la via è
imboccata, ora bisogna camminare e sperare di non sbatter
contro a un muro. [davide luppi]