Io, loro e Lara
id.
Regia
Carlo Verdone
Sceneggiatura
Carlo Verdone, Francesca Marciano, Pasquale Plastino
Fotografia
Danilo Desideri
Montaggio
Claudio Di Mauro
Scenografia
Luigi Marchione
Costumi
Tatiana Romanoff
Musica
Fabio Liberatori
Interpreti
Carlo Verdone, Laura Chiati, Anna Bonaiuto, Marco Giallini, Sergio Fiorentini, Angela Finocchiaro
Produzione
Warner Bros. Entertainment Italia
Anno
2009
Nazione
Italia
Genere
commedia
Durata
115'
Distribuzione
Warner Bros. Pictures Italia
Uscita
05-01-2010
Giudizio
Media

Luci e ombre per il nuovo film di Carlo Verdone. Padre Carlo Mascolo (Verdone) è un prete missionario in Africa che si trova nel bel mezzo di una crisi spirituale. La Diocesi gli consiglia di passare un po’ di tempo a riflettere e riposarsi tra le amorevoli cure della propria famiglia.
Peccato che la famiglia si dimostra tutt’altro che amorevole nei suoi confronti. L’anziano padre (un sergio Fiorentini con un irresistibile parrucchino alla Lucio Dalla) si è appena risposato con la prosperosa badante ucraina che tra auto veloci e lezioni di danza sembra mirare al patrimonio della famiglia Mascolo. Il matrimonio vede la forte opposizione della sorella Bea (Anna Bonaiuto), psichiatra messa peggio dei suoi stessi pazienti e del fratello Luigi (Marco Giallini) broker con un debole per la polverina bianca. Carlo stretto tra liti famigliari, pedinamenti, lotta per la difesa del patrimonio, vede la sua crisi spirituale peggiorare giorno dopo giorno fino a quando l’incontro con Lara (una Laura Chiatti bella e brava, ma soprattutto bella…) cambierà per sempre la vita sua e dei componenti della famiglia Mascolo.
Io, loro e Lara, dedicata alla memoria del padre Mario, è un film che segna una svolta nella cinematografia di Verdone, una svolta verso l’età adulta, o almeno il tentativo di svolta. Sì, perché di tentativo si tratta. In tutta la prima parte, Verdone cerca di costruire personaggi, costruendo psicologie che potessero dar loro spessore, creando un palcoscenico che non oscurasse risvolti sociali dell’Italia di oggi, con le sue pubbliche virtù ed i suoi molti vizi privati. Una prima parte in cui il Verdone Attore non riesce a ritrovarsi, navigando a vista sul tono da darsi, ferocemente fuori parte. Il registro cambia completamente nella seconda parte del film, quando il ritmo accelera e Verdone si rifugia nei suoi soliti tic, nelle sue consuete macchiette e gag strappa risate, ben sostenuto sia da Anna Bonaiuto che soprattutto da Marco Giallini.
Una pellicola con luci ed ombre dicevamo in apertura, con le seconde a prendere il sopravvento. [fabio melandri]