Io, l'altro
id.
Regia
Mohsen Melliti
Sceneggiatura
Mohsen Melliti
Fotografia
Maurizio Calvesi
Montaggio
Marco Spoletini
Trucco
Rosario Prestopino
Costumi
Carolina Olcese
Musica
Louis , Roberto Colavalle
Produzione
Trees Pictures, Sanmarco Film
Interpreti
Raoul Bova, Giovanni Martorana
Anno
2007
Genere
drammatico
Nazione
Italia
Durata
80'
Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
18-05-07

Yousef e Giuseppe sono amici di lunga data. Lavorano insieme da più di dieci anni. Quando Yousef arrivò esule dalla Tunisia iniziò a lavorare su un peschereccio, è lì che conobbe quello che sarebbe diventato il suo miglior amico: Giuseppe.
Dopo molti anni trascorsi sotto “Padrone” i due amici decidono di mettersi in proprio acquistando un piccolo peschereccio chiamato Medea.
Mentre il mondo è sconvolto dall’ennesimo attentato terroristico, in Spagna un treno è saltato in aria uccidendo centinaia di persone, la convivenza fraterna tra Yousef e Giuseppe sembra un’isola felice in un mondo che non lo è più. Ma quando la radio annuncia che Yousef è un terrorista ricercato dalla Polizia internazionale ogni certezza e sicurezza di Giuseppe nei confronti dell’amico, iniziano lentamente a farsi meno, sino alla più tragica delle conclusioni.
L’11 settembre ha lasciato cicatrici difficili da rimarginarsi e la diffidenza tra gli uomini è quella più profonda e strisciante. Se dopo i fatti delle Twin Towers ci siamo sentiti tutti un po’ americani, allo stesso tempo gli stessi potevano essere sanguinari terroristi. Su questa intercapedine dei sentimenti e certezze umane cerca di scavare Io e l’altro, opera prima dello scrittore e regista tunisino Mohsen Melliti, prodotto ed interpretato da Raoul Bova assieme ad un convincente Giovanni Martorana.
La scelta di isolare i due protagonisti in mezzo al mare all’interno del loro peschereccio elevandoli a 'caso esemplare' risulta una scelta sin troppo didascalica che una regia incerta ed uno spunto buono al massimo per un mediometraggio non riescono ad elevare. Lo stesso dubbio sulla figura di Yousef e della sua vera essenza di persona, terrorista o tragica omonimia, viene risolto in maniera superficiale e sin troppo sbrigativa, andando ad alimentare sensi di colpa occidentali difficili da condividere. [fabio melandri]