Venezia.
Tra i canali immersi in una fitta nebbia, si intravede lontano
un lumicino che avanza lento. A poco a poco una mano rompe
questo muro silenzioso, bianca, marmorea. E' quella di una
statua di Don Giovanni, che lentamente appare come un fantasma
shakespeariano in tutta la sua maestosità.
Con questo inzio che pare un sogno felliniano, si apre Io,
Don Giovanni il nuovo lavoro di Carlos Saura. Torniamo indietro
nel tempo e ci troviamo nella Repubblica Veneziana del 1763,
dove in una chiesa colma di fedeli e di curiosi si sta per
compiere il rito del battesimo. Un vescovo presiede la cerimonia.
Giacomo Casanova, seduto tra la folla, osserva con disapprovazione
il battesimo dei quattro ebrei. Tra di loro c’è
anche un ragazzo, Emanuele Conegliano. Il giovane non è
convinto di voler passare nel “grembo della Santa Madre
Chiesa”, ma il vescovo, notata la curiosità del
ragazzo verso il testo della Divina Commedia trovato nella
sacrestia, lo convince ad accettare, promettendogli l’accesso
all’intera biblioteca. Una volta battezzato, il ragazzo
diventa Lorenzo da Ponte…
Lorenzo prende gli ordini da sacerdote, ma l’amicizia
con Casanova gli permette di non rinunciare al suo animo libertino.
Frequenta donne, prostitute, ma soprattutto usa la sua dote
di poeta per scrivere e diffondere versi contro la Chiesa
ed il potere dell’Inquisizione.
Dopo una serata in una sala da gioco in compagnia di un vecchio
giocatore, Lorenzo conosce Annetta, sua figlia, di cui si
innamora follemente. Lorenzo giura di accudire e proteggere
Annetta, ma non appena fatta la promessa torna in sé
e fugge dal palazzo vittima del senso di colpa. Esiliato dlla
Santa Inquisizione con l’accusa di appartenere ad una
società massonica e di aver agito contro il volere
della Chiesa, Lorenzo si trasferisce a Vienna, città
dalla mentalità molto più liberale. Qui conosce
le due cantanti migliori di Vienna, la Ferrarese e la Cavalieri,
il maestro Salieri e l’imperatore Giuseppe II che, dimostrando
subito simpatia verso il prete libertino, gli propone di occuparsi
del libretto de ”Le nozze di Figaro” di Mozart.
Il primo lavoro di Lorenzo è un successo. Inizia così
una strettissima collaborazione con il maestro che lo porterà
alla travagliatissima genesi del Don Giovanni, figura ricalcata
sull'immagine di Casanova, libertino amante della libertà
e della passione che a poco a poco cambia registro per ricalcare
la nuova immagine del suo librettista, Lorenzo, uomo che dopo
una vita di vizi incontra il vero amore e lo sposa.
Curioso film questo di Saura che conquista sopratutto per
la sua estetica e messa in scena prettamente teatrale, illuminata
dalle luci calde ed avvolgenti di Vittorio Storaro e da quinte
formate da pannelli teatrali che prendono vita, come sipari
trasparenti in un gioco di riflessi, le messe in scena del
Don Giovvani nel suo work in progress, che sono il vero gioiello
della pellicola. Produzione Italo-Spagnola, con attori italiani
nei panni dei protagonisti Dal Ponte, un Lorenzo Balduccci
un po' troppo ingessato nel ruolo, e Mozart, un convincente
Lino Guanciale da Tor Bellamonaca. [fabio
melandri]
fuori concorso
Il
dissoluto punito ossia il DON GIOVANNI
Commissionata dall’imperatore Giuseppe II, il Don Giovanni
è un’opera lirica, in due atti, di Wolfgang Amadeus
Mozart.
E’ la seconda delle tre opere italiane che il compositore
scrisse su libretto di Lorenzo Da Ponte (la prima fu Così
fan tutte, la successiva Le Nozze di Figaro).
Composto tra il marzo e l'ottobre del 1787, quando Mozart
aveva 31 anni, il Don Giovanni, considerato uno dei massimi
capolavori della storia della musica e dello stesso Mozart,
è andato in scena per la prima volta al Teatro Nazionale
di Praga il 29 ottobre 1787. Dopo il grandissimo successo
praghese, l’opera venne rappresentata l’anno successivo
al Burgtheater di Vienna, rappresentazione per cui, secondo
quanto affermato da una folta schiera di studiosi, sembra
che l’autore avesse apportato notevoli modifiche per
il ben più conservatore pubblico viennese.
Lorenzo da Ponte attinse a numerose fonti letterarie dell’epoca.
Con la collaborazione di Mozart, si appoggiò al precedente
libretto di Giovanni Bertati (Don Juan Tenorio, ossia il convitato
di pietra), che a sua volta aveva molto probabilmente derivato
il suo testo dal dramma in versi del 1630 di Tirso Da Molina
(Il seduttore di Siviglia e il convitato di pietra). Un riferimento
importante per da Ponte e Mozart, inoltre, fu l’opera
di Molière (Don Giovanni o il convitato di pietra),
derivando da quest’ultimo la parte più leggera.
Come il sottotitolo stesso dice (“dramma giocoso”),
infatti, stilisticamente il Don Giovanni oscilla tra opera
seria e opera buffa.
I personaggi principali dell’opera sono:
• Don Giovanni: giovane cavaliere in continua ricerca
di avventure amorose
• Leporello: servitore di Don Giovanni
• Commendatore: il signore di Siviglia, padre di Donna
Anna.
• Donna Anna: figlia del Commendatore e promessa sposa
di Don Ottavio.
• Don Ottavio: promesso sposo di Donna Anna.
• Donna Elvira: nobile dama di Burgos, sedotta e abbandonata
da Don Giovanni.
• Zerlina: contadina corteggiata da Don Giovanni
• Masetto: promesso sposo, molto geloso, di Zerlina
ATTO I
Don Giovanni passa la vita a sedurre le donne, tanto che Leporello,
suo servitore, sempre in bilico tra l’ironia, l’insolenza
e la sottomissione nei confronti del suo padrone, appunta
sul suo catalogo l’elenco aggiornato delle sue conquiste.
Don Giovanni uccide in un duello il Commendatore, dopo aver
tentato di sedurre sua figlia, Donna Anna.
Don Ottavio, promesso sposo di Donna Anna, le promette vendetta.
Lanciatosi in nuove conquiste, Don Giovanni si imbatte in
Donna Elvira, accorgendosi troppo tardi di averla già
sedotta e abbandonata in passato. Leporello è costretto
a svelarle la natura del suo padrone, nel frattempo fuggito.
Poco dopo, un gruppo di contadini è intento a festeggiare
le nozze di Zerlina e Masetto. Don Giovanni si lancia alla
conquista della giovane sposa ma, proprio quando Zerlina sta
per cedere alle sue lusinghe, arriva Donna Elvira che, in
preda alla rabbia, avverte la giovane delle vere intenzioni
del suo seduttore. Si uniscono a loro Donna Anna e Don Ottavio,
alla ricerca dell’assassino del Commendatore.
Su indicazione di Don Giovanni, Leporello organizza una festa
per i due sposi. Tutti i personaggi si ritrovano alla festa
ma Donna Anna, Donna Elvira e Don Ottavio sono mascherati.
Dopo aver tentato nuovamente di sedurre la giovane sposa,
Don Giovanni fugge con Leporello.
ATTO II
Don Giovanni e Leporello si scambiano i vestiti, in modo che
Leporello possa distrarre Donna Elvira e Don Giovanni dedicarsi
impunemente alla giovane cameriera.
Tutti cercano Don Giovanni: Masetto con un gruppo di contadini
per vendicare Zerlina, Donna Anna con Don Ottavio per vendicare
il Commendatore, Donna Elvira per implorarlo di redimersi.
Dopo una serie di equivoci, i ruoli sono ristabiliti.
Rifugiatosi al cimitero, Don Giovanni si imbatte nella statua
funebre del Commendatore e, spavaldo, invita lo spirito del
Commendatore a cena.
Nel Palazzo di Don Giovanni tutto è pronto per la cena.
Davanti alla statua del Commendatore, Don Giovanni rifiuta
di pentirsi e di redimersi e per questo viene trascinato dai
demoni all’inferno. Giustizia è fatta: il cuore
di Donna Anna è ancora troppo scosso per il matrimonio,
Masetto e Zerlina vanno a cena con gli amici, Donna Elvira
si ritira in convento, Leporello va alla ricerca di un padrone
più buono.