The International
id.
Regia
Tom Tykwer
Sceneggiatura
Eric Warren Singer
Fotografia
Frank Griebe
Montaggio
Mathilde Bonnefoy
Scenografia
Uli Hanisch
Costumi
Ngila Dickson
Musica
Tom Tykwer, Johnny Klimek, Reinhold Heil
Interpreti
Clive Owen, Naomi Watts, Armin Mueller-Stahl, Ulrich Thomsen, Brían F. O'Byrne
Jack McGee, Felix Solis, Alessandro Fabrizi, Luca Barbareschi, Patrick Baladi, Jay Villiers
Produzione
Columbia Pictures, Relativity Media, Atlas Entertainment
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
thriller
Durata
122'
Distribuzione
Sony Pictures Releasing Italia
Uscita
20-03-2009
Giudizio
Media

The International mostra la determinazione dell’agente dell’Interpol Louis Salinger (Clive Owen) e dell’assistente del procuratore distrettuale di Manhattan Eleanor Whitman (Naomi Watts) nel portare di fronte alla giustizia una delle più potenti banche del mondo. Facendo luce su una serie di attività illegali, Salinger e Whitman seguono le tracce dei soldi da Berlino a Milano, da New York a Istanbul.

In questo modo, si ritrovano coinvolti in un inseguimento in giro per il mondo che presenta degli ostacoli impressionanti, mentre la loro incessante tenacia li pone in grave pericolo, considerando che i loro bersagli non si fermeranno di fronte a nulla (arrivando anche a tentare di ucciderli), pur di continuare a finanziare il terrore e le guerre. Diretto da Tom Tykwer (Lora corre) .

NOTE DI PRODUZIONE
“THE INTERNATIONAL parla di due persone che tentato di sconfiggere forze molto più grandi di loro”, sostiene il produttore Charles Roven. “Siamo tutti delle pedine nel mondo delle grandi corporation e i nostri destini dipendono dai loro piani per noi. Ma il film ci mostra che non importa quanto ci sentiamo insignificanti, perché come individui possiamo comunque fare la differenza”.
Nella pellicola, l’agente dell’Interpol Louis Salinger (Clive Owen) e l’assistente del procuratore distrettuale di Manhattan Eleanor Whitman (Naomi Watts) sono spinti dalla ricerca di giustizia a tentare di battere il nemico più potente: una banca internazionale con dei tentacoli finanziari e politici che raggiungono i governi mondiali. Sebbene il loro compito sembri impossibile, sono determinati a sconfiggere la banca, che ha dimostrato di non fermarsi davanti a nulla, neanche all’omicidio, per far valere i propri interessi.

Se la storia sembra tratta dai titoli dei giornali, sostiene il regista Tom Tykwer, è perché i quotidiani hanno mostrano che le banche controllano veramente tutti gli aspetti delle nostre vite. “Il casino in cui ci troviamo ora è iniziato quando le banche si sono approfittate delle persone e le hanno incoraggiate a condurre un’esistenza ben al di sopra delle loro possibilità”, afferma il realizzatore. “Le decisioni delle banche hanno effetti a vasto raggio, tanto che sono a rischio non solo le nostre case e i nostri lavori, ma addirittura la qualità delle nostre vite. Gli affari globali si sono sviluppati in un impero formato dai responsabili delle maggiori corporation, che non vengono eletti dal popolo, ma che esercitano un’influenza enorme sulla politica, l’economia e le nostre vite di ogni giorno. Tutto, insomma”.

E anche se THE INTERNATIONAL è un’opera di immaginazione che tende a esagerare come è normale per un thriller, Tykwer sostiene che il problema centrale rimane lo stesso. “Al centro, ci sono degli esseri umani normali, persone come me o lei, che combattono una corporation bestiale dotata di grande sangue freddo e che sembra inarrestabile. Ritengo che tutti possano identificarsi in questa lotta”.

Questo interesse nell’esplorare l’eroismo degli individui contro delle forze sovrastanti e nonostante le possibilità siano a sfavore è diventato un marchio di fabbrica del regista. “Salinger non sta soltanto combattendo per svelare i crimini della banca, ma è anche impegnato in una battaglia ideologica”, spiega Tykwer. “I dirigenti governano il mondo come se fosse un’industria piuttosto che un posto in cui gli esseri umani vivono e hanno dei legami significativi. Sono interessati solo al profitto, mentre Salinger non vuole avere nulla a che fare con la loro visione del mondo”.