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Anno
2011
Nazione
USA
Genere
Epico
Durata
110'
Uscita
11/11/11
distribuzione
01 Distribution |
Regia |
Tarsem
Singh Dhandwar |
Sceneggiatura |
Charles
Parlapanides, Vlas Parlapanides |
Fotografia |
Brendan
Galvin |
Montaggio |
Stuart
Levy |
Scenografia |
Tom
Foden
|
Costumi |
Eiko
Ishioka |
Musica |
Trevor Morris |
Produzione |
Relativity
Media, Virgin Produced |
Interpreti |
Henry
Cavill,
Stephen Dorff,
Freida Pinto,
Mickey Rourke,
Luke Evans |
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Ci
sono decine di storie meravigliose e cariche di contenuti attualissimi
nella mitologia classica raccontate in libri tanto belli quanto
impolverati; per la fortuna delle masse, dopo un periodo di
black-out, le grandi produzioni americane, hanno ricominciato
a rendersi conto che riadattarle su celluloide può essere
un ottimo business.
Il protagonista di questa storia è Teseo (Henry Cavill),
giovane eroe e povero contadino senza padre, addestrato segretamente
da Zeus, che viene reso orfano della madre dal terribile Re
Iperione (Mickey Rourke), sanguinario apostata deciso a liberare
i Titani dalla prigionia del Monte Tartaro e a sovvertire il
potere degli ateniesi così come la loro religione. Il
cammino di vendetta e di lotta tra bene e male vedrà
la discesa in campo degli dei e l'assistenza di Fedra (Freida
Pinto), sacerdotessa e indovina che farà breccia nel
cuore dello stesso Teseo.
Abbozzare un parallelo con la vera mitologia sarebbe ingeneroso
per un trama che si preoccupa in realtà solo di cercare
dei facili appigli in altri film per garantirsi una presa sicura
sul grande pubblico: c'è un eroe privato violentemente
dei suoi affetti più cari (“Il
gladiatore”), c'è un'arma potentissima,
l'arco di Epiro, che nelle mani sbagliate potrebbe causare catastrofi
(“Il signore degli anelli”),
c'è un esercito costretto a combattere in manifesta inferiorità
numerica (“300”),
c'è infine la minaccia di liberare i Titani (“Scontro
tra Titani”). Il progetto insomma non
meriterebbe troppa attenzione, se non si fosse avuto il coraggio
di metterlo nelle mani del talentuoso Tarsem Singh (“The
Cell”, “The
Fall”), che godendo di ingenti mezzi può
dare finalmente sfogo alla sua impressionante voglia e capacità
di giocare con le immagini, plasmando e estremizzando l'artificiosità
del green screen e delle scenografie computerizzate. A volte
il risultato è sorprendente (la processione delle sacerdotesse
vestite in rosso dalla grande Eiko Ishioka, il maremoto), altre
clamorosamente kitch (il soglio di Zeus e della sua corte in
versione discoteca gay), ma il coraggio e la fantasia abbondano,
benchè non si esca mai dall'estetica dei videoclip e
degli spot che hanno fatto la fortuna del regista.
Se è inutile sottolineare la spettacolarità da
videogame delle scene di battaglia, dato che lo stesso team
ha prodotto “300”,
per una volta è bene ricordare come la scelta dei protagonisti
nel complesso sia riuscita, tant'è che l'eroe Cavill
sarà anche il prossimo Superman prodotto dalla Marvel,
Rourke è ormai una garanzia di cattiveria, mentre il
casto esotismo della Pinto rappresenta un'interessante uscita
dagli schemi. Chi ha digerito Achille in salsa glamour e Alessandro
Magno conciato come il primo Bon Jovi, apprezzerà anche
più che in passato; chi avesse intenzione di sfoggiare
i suoi anni di liceo classico in sala, ricordando al proprio
vicino e agli altri malcapitati che Teseo era figlio di un re,
che Iperione era un dio e via dicendo, forse sarà meglio
che ripieghi su uno di quegli splendidi libri impolverati, almeno
per questa volta. [emiliano
duroni] |