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Anno
2011
Nazione
Italia
Genere
commedia
Durata
100'
Uscita
4/01/2012
distribuzione
Medusa Film |
Regia |
Paolo
Genovese |
Sceneggiatura |
Paolo
Genovese |
Fotografia |
Fabrizio
Lucci |
Montaggio |
Patrizio Marone |
Scenografia |
Chiara
Balducci |
Costumi |
Grazia
Materia |
Musica |
Andrea Guerra |
Produzione |
Medusa
Film,
Lotus Production |
Interpreti |
Ambra
Angiolini,
Raoul Bova,
Luca Bizzarri,
Paolo Kessisoglu,
Ricky Memphis,
Anita Caprioli,
Luisa
Ranieri,
Maurizio Marrioli,
Barbora Bobulova
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|
Ad
un anno esatto dal sorprendente successo del primo episodio,
i maturandi quarantenni si ritrovano nuovamente per compiere
il viaggio di fine corso che non avevano potuto compiere vent'anni
prima.
Nell'incantevole isola greca di Paros, ritroviamo così
la Francesca (Ambra Angiolini) che vorrebbe vivere come se il
tempo non fosse passato, il playboy e eterno Peter Pan Piero
(Luca Bizzarri) alle prese col vero amore, gli amici di sempre
Giorgio e Lorenzo (Raoul Bova e Ricky Memphis) combattuti tra
la stabilità delle rispettive coppie e le tentazioni
della vacanza, l'amicizia tra Virgilio ed Eleonora ( Paolo Kessisoglu
e Anita Caprioli) che forse prelude all'inizio di qualcosa di
più.
È probabile che un film del genere, che fa dello stereotipo
dell'uomo comune una sorta di vanto, possa attrarre con più
facilità qualche sociologo fra qualche decennio, piuttosto
che gli amanti del cinema oggi. In effetti, assistere all'estate
di tira e molla, di balli, di battute di questi personaggi,
fa tornare in mente quei film corali degli anni '50-60 come
“Vacanze a Ischia”
o quelle commedie musicali d'amore in cui il Morandi o il Teddy
Reno di turno si innamorava perdutamente e deliziava le platee
con gli ultimi successi, rimandando un'immagine innocente e
semplice dell'Italia e degli italiani che sembra preistorica.
Qui però non canta nessuno e a recitare riescono in pochi.
La confezione ha lo stesso pallore di centinaia di altri prodotti
televisivi, così come i caratteri sulla scena non fanno
che ripetere cose in gran parte già fatte altrove. Il
pubblico che ha premiato questa operazione, probabilmente perchè
si rispecchia in queste storie di inquietudini pericolose che
si concludono però sempre come dovrebbero, sembra coraggioso
nel volersi vedere messo in discussione, ma in realtà
non sta facendo altro che pagare un biglietto per continuare
a guardare quello che stava seguendo comodamente seduto sul
proprio divano qualche ora prima.
D'altronde dal punto di vista degli incassi, nel nostro Paese
il 2011 sarà ricordato come l'anno delle trasposizioni
sul grande schermo dei format televisivi come “Boris”
e “I soliti idioti”;
se qualcuno oggi chiedesse più fantasia, più coraggio,
più approfondimento, sarebbe zittito con gli sventolii
delle cifre dei botteghini. Ma se fra qualche anno la gente
preferirà risparmiare i soldi e restarsene a casa, non
dite che non vi avevamo avvertito. [emiliano
duroni] |