Il collezionista di occhi
See No Evil
Regia
Gregory Dark
Sceneggiatura
Dan Madigan
Fotografia
Ben Nott
Montaggio
Scott Richter
Musica
Ben Nott, Tyler Bates
Interpreti
Michael J. Pagan, Samantha Noble, Glen Jacobs,
Steven Vidler, Christina Vidal, Kane
Anno
2006
Durata
85'
Nazione
USA
Genere
horror
Distribuzione
MediaFilm

Un vecchio albergo diroccato, che potrebbe far pensare, per pochi secondi e nulla più, all' Overlook Hotel di Shining, è il teatro dell'ennesima carneficina che un genere horror affaticato e privo di idee ci propina in questi mesi di calura estiva. Scarto di magazzino od operazione "omaggio" a 1000 ed 1 horror, la differenza è minima. Inizia come almeno altre decine di recenti pellicole "de paura" passati di recente sui nostri schermi. Immagini in bianco e nero, con movimenti accellerati dell'inquadratura distorta ed inclinata ed un montaggio per "attrazioni" sonore. Flash forward (salto in avanti nel tempo, ovvero ai nostri giorni). Otto detenuti (quattro donne e quattro uomini) in cerca di indulto, si offrono per uno speciale programma di riabilitazione. Restaurare un antico albergo da offire ai senzatetto della città. Nobile intento, mediocre compimento. Un edificio pieno di corridoi segreti, specchi a doppia rifrazione, e cuniculi che portano chissà dove. Un labirinto sgarruppato per le nostre cavie da laboratorio che si troveranno ad affrontare un feroce e sanguinario caciatore/predatore dall'infanzia traumatizzata. Il suo tratto riconoscibile: strappare gli occhi alle sue vittime prime di farle a pezzi a colpi di mannaia.
Siamo allo stato zero della scrittura cinematografica; una drammaturgia assente, recitazione non pervenuta, caratteri di maniera e colpi di scena telefonatissimi sono gli ingredienti di questa pellicola per palati abituati alla peggiore cucina fast-food. Gli otto protagonisti sono carne da macello pronta per essere mattata, come puntualmente accade. Il divertimento da parte di chi guarda risiede nell'indovinare la sequenza delle morti (troppo facile!!!), le modalità attraverso le quali i corpi verranno colpiti, mutilati, decostruiti (decapitati, sbranati da cani famelici, soffocati da cellulari di ultima generazione e via discorrendo), le motivazioni che spingono questo gigante di due metri per oltre 150 kg di demenza, a giustifcare (?) le sue azioni. Naturalmente, come Wes Craven ci ha insegnato in Scream 2, dietro ogni maniaco omicida, c'è una mamma con qualche problemino di troppo. Per il resto nulla di nuovo sotto il sole, o meglio all'ombra di questa estate priva di veri brividi cinematografici. Ma tra le tante pecche del film, una cosa non possiamo perdonare al regista con frequentazioni nel soft porno Gregory Dark: non darci neanche la sodddisfazione in 85 minuti, di ammirare almeno uno dei generosi seni delle protagoniste. E non venite a dirmi che le hanno scelte per le loro capacità interpretative... Sigh!
[fabio melandri]