Rebecca
Bloomwood (Isla Fisher) è una ragazza di 25 anni, giornalista
in una rivista di giardinaggio che sogna di poter scrivere
di moda all’interno di Alette, diretta dall’altezzosa
Alette Naylor (Kristin Scott Thomas), che parla in un francese
sopra le righe.
Essendo una compratrice compulsiva di capi d’abbigliamento
e di accessori, per reazione alla parsimonia della madre (Joan
Cusack), deve trovare un nuovo lavoro per pagare i debiti
delle infinte carte di credito a sua disposizione. Ed anche
alla svelta, prima che Dereck Smith del recupero crediti la
trovi in città. G
razie ad un curriculum scritto in modo insolito, da ubriaca,
riesce ad ottenere un incarico per un giornale economico pubblicato
dalla stessa casa editrice di Alette. Il suo caporedattore
è Luke Brandon (Hugh Dancy), giovane con qualche bel
segreto da nascondere che la assume, dandole da seguire una
rubrica davvero poco consona ad una Shopaholic. “La
ragazza con la sciarpa verde” è incentrata sui
consigli per i risparmiatori; eppure l’idea funzionerà,
persino più del previsto. Tra battute spiritose come
“L’intimo è un diritto umano inalienabile”;
“La mia volontà è forte, il mio portafoglio
è chiuso”; “Un uomo non puoi cambiarlo
dopo sette giorni” e cambi d’abito, la pellicola
giunge al prevedibile lieto fine.
Dimenticatevi Londra e dimenticatevi gran parte dell’omonimo
libro scritto da Sophie Kinsella (qui anche produttrice associata).
I Love Shopping, interpretato
da Isla Fisher (troppe smorfie e poca comunicativa) è
ambientato a New York, ed è un mix tra i telefilm anni
Ottanta adatti agli adolescenti (la protagonista e la sua
coinquilina - l’emergente Krysten Ritter - squittiscono
senza interruzione) e Sex and the City
(prodotti di marca e merchandising in ogni angolo, che dipenda
dalla presenza di Patricia Field ai costumi?!).
Il film diretto da P.J. Hogan, autore de Il
matrimonio del mio migliore amico, ha ben poco a che
fare con il fortunato romanzo, a parte forse i manichini parlanti.
La Kinsella, nonostante i vaghi collegamenti con il libro,
ha dichiarato: “La cosa più importante per me
era che nel film noi avessimo il cuore, le debolezze e la
complicità di Rebecca”. E se lo dice l’autrice…
[valentina venturi]