Tony
Manero è tornato. Anche se le fattezze non sono quelle
del lontano 1977, la scioltezza dei fianchi è rimasta
immutata. John Travolta, dopo anni di tentennamenti (in Chicago
rifiutò il ruolo che andò a Richard Gere), ha
finalmente accettato di prendere parte ad una commedia musicale:
Hairspray, tratta dall'omonimo
musical di Broadway in scena a New York dal 2002.
Ricorda Travolta: “Per un po’ mi è stato
difficile afferrare il concetto di essere stato per 30 anni
un attore protagonista e poi essere chiamato ad interpretare
una donna grassa di Baltimora. Ma dopo molti, molti mesi di
indecisione, sono riusciti a convincermi a muovere il sedere
di nuovo, ma questa volta nei panni di Edna”. Il regista
e coreografo Adam Shankman ha quindi realizzato un remake
del film di John Waters del 1988, Grasso
è bello.
La
vicenda si svolge a Baltimora, primi anni Sessanta. L’ingombrante
Edna Turnblad (John Travolta) non esce di casa da anni per
la vergogna del suo fisico: pesa 135 chili. Ha una figlia
adolescente, Tracy (Nikki Blonsky, sconosciuta liceale che
lavorava presso un negozio di gelati), anch’essa soprappeso,
che però ama la vita. Al punto da decidere di sovvertire
le regole di un grande show televisivo, il Corny Collins Show.
Si presenta al provino, ma in un primo momento viene scartata.
La direttrice del canale televisivo WYZT su cui va in onda
lo show Velma (una maligna Michelle Pfeiffer) non desidera
che la morbida Tracy diventi la sicura attrazione del programma.
Nella trama principale fatta di balli, canzoni spensierate
e cotonature improbabili, si inserisce persino l’apartheid.
La piccola di Tracy Turnblad sa cosa vuole: fare in modo che
non si siano più divisioni tra bianchi e neri, eliminando
il “negroday” previsto dal programma tv.
Nel
cast anche un distratto Christopher Walken, marito di Edna
il suo grande amore. Tanto grande da non fargli cogliere le
avances di Velma/Pfeiffer. Per le teenager immancabile l’idolo
del momento: Zac Efron, qui nella parte del ragazzo ambizioso
che scopre l’amore vero. E Queen Latifah (presente anche
in Chicago) in biondo, destinata
a godersi la sconfitta della sua rivale.
Il film scorre facilmente, anche se in alcuni momenti può
risultare troppo lungo. Il rischio è che di tutta la
vicenda rimanga impresso solo il liberatorio ballo finale
di John Travolta, infilato in una tuta di oltre 12 chili e
paillettes. [valentina
venturi]