Habemus Papam
id.
Regia
Nanni Moretti
Sceneggiatura
Federica Pontremoli, Francesco Piccolo, Nanni Moretti
Fotografia
Alessandro Pesci
Montaggio
Esmeralda Calabria
Scenografia
Paola Bizzarri
Costumi
Lina Nerli Taviani
Musica
Franco Piersanti
Interpreti

Michel Piccoli, Nanni Moretti, Margherita Buy, Franco Graziosi,
Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Roberto Nobile, Massimo Dobrovic

Produzione
Sacher Film, Fandango, Le Pacte, Rai Cinema, Eurimages, France 3 Cinéma, Backup Films
Anno
2011
Nazione
Italia, Francia
Genere
drammatico
Durata

100'

Distribuzione
01 Distribution
Uscita
15-04-2011
Giudizio
Media

Nanni Moretti torna a cinque anni di distanza da “Il caimano” per raccontare la storia di un cardinale che non vuole diventare papa (Michel Piccoli) e di uno psicanalista (lo stesso Moretti) che, suo malgrado, deve convincerlo a farlo. Il primo fuggirà dal Vaticano alla ricerca di se stesso per poi tornare e prendere davanti ai fedeli una decisione definitiva.
Le vicende dei due personaggi si incrociano a film inoltrato per poi viaggiare su due binari separati, da una parte lo psicanalista rinchiuso in Vaticano fino ad elezione avvenuta coinvolge i cardinali elettori in un torneo di pallavolo, dall'altra il neopapa in fuga cerca la forza di prendere una decisione e rimpiange una carriera mancata come attore teatrale.
Moretti mette in scena una vicenda, senza dubbio originale, sul tema del sentimento di inadeguatezza che pur se con qualche scivolata risulta nel complesso il migliore fra gli ultimi lavori del regista.
A favore di questo la straordinaria recitazione di Piccoli e in generale la potenza del soggetto, che riescono a colmare una regia ambiziosa, ma non sempre all'altezza e dei dialoghi talvolta un po' didascalici e banalucci.
Come già aveva fatto con Il caimano, in cui negava di aver fatto un film su Berlusconi, quanto piuttosto un film sulla storia di una coppia nell'epoca del berlusconismo, anche questa volta Moretti dichiara di non aver voluto fare un film sulla Chiesa, quanto piuttosto di farne uno strumento narrativo per arrivare a temi esistenziali. Se nel primo caso non eravamo del tutto convinti della buona riuscita dell'operazione, in Habemus Papam possiamo assolutamente dargli credito.
Il film cerca, riesce a sfruttare un personaggio così emblematico come lo è la figura del Papa senza esserne vincolato e a toccare corde molto più sottili. [davide luppi]