The Grudge
id.
Regia
Takashi Shimizu
Sceneggiatura
Stephen Susco
Fotografia
Hideo Yamamoto
Montaggio
Jeff Betancourt
Musica
Christopher Young
Interpreti
Sarah Michelle Gellar, Jason Behr, KaDee Strickland,
William Mapother, Ted Raimi, Bill Pullman, Rosa Blasi
Anno
2004
Durata
96'
Nazione
USA
Genere
horror
Distribuzione
01 Distribution

Se Lost in Translation raccontava in forma di commedia drammatica l’alienazione e lo spaesamento di due turisti americani in Giappone, The Grudge descrive gli stessi attraverso le lenti deformanti e deformate del genere horror.
Inusuale tentativo di coniugare l’horror d’atmosfera orientale, fatto di rumori e silenzi, di presenze “invisibili”, di ombre, di un mondo delle anime contiguo a quello dei corpi, con l’orrore di matrice anglosassone, fatto invece di case stregate, omicidi seriali, effetti splatter che colpiscono ed inorridiscono lo spettatore.
Il risultato è altalenante con il barometro che volge a tempesta. La protagonista Sarah Michelle Gellar (Buffy) è inadeguata al ruolo per la sua assoluta mancanza di espressività, così come il resto del cast americano, mentre la sceneggiatura rivela buchi ed incongruenze difficili da nascondere. Per uno spettatore che abbia frequentato il genere horror, è facile prevedere l’evoluzione della trama e svelare le piccole costruzioni di tensione e paura di cui il film è pregno.
Interessante invece è la regia del giapponese Takashi Shimizu (già autore dei due film originali da cui questo è tratto, Ju-On, Ju-On 2) fatta di immagini geometricamente costruite attraverso un calibrato gioco di vuoti e pieni, di piani inclinati che tagliano l’inquadratura come lame di rasoio e di un uso di tonalità chiaroscurali così contrastanti da vestire oggetti, ambienti, interni di un persistente senso di inquietudine ed orrore. Prodotto da Sam Raimi, consigliato ai soli neofiti del genere horror. Astenersi gli altri. [fabio melandri]