Good As You
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Anno 2012

Nazione Italia

Genere commedia

Durata 100'

Uscita 06/04/2012

distribuzione
Iris Film

Regia
Mariano Lamberti
Sceneggiatura
Mariano Lamberti, Riccardo Pechini
Fotografia
Daniele Poli
Montaggio
Linda Taylor
Scenografia
Massimiliano Nocente
Costumi
Alessandro Lai
Musica
Michele Braga
Produzione
Master Five Cinematografica
Interpreti
Enrico Silvestrin, Lorenzo Balducci, Daniela Virgilio,
Lucia Mascino

 

Nella seconda decade del secondo Millennio esistono categorie che, benchè non apertamente discriminate, vengono quantomeno giudicate anacronistiche e guardate con bonaria compassione: tra queste spiccano gli uomini che ancora portano i baffi, le ragazze che non si depilano le ascelle e, in ambito cinematografico, le commedie senza gay. Ai nostri figli sembrerà impossibile che fino a qualche anno fa si sia potuto intrattenere platee sterminate con il solito fusto, la solita diva, le incomprensioni di sempre, senza neppure un outing o un cedimento verso lo stesso sesso, eppure le cose sembravano filare lisce, che si trattasse di Nino D'Angelo a New York o di Humphrey Bogart a Casablanca.

Come segno dei tempi, sbarca anche in Italia la prima commedia interamente gay, liberamente tratta da un omonima piece teatrale di successo. Al centro delle vicende ci sono quattro uomini e quattro donne, che si ritrovano a passare un Capodanno quasi per caso sotto lo stesso tetto e che seguiremo a distanza di tempo mentre metteranno alla prova le loro scelte di vita e affettive. C'è un single un po' maniacale che finalmente trova l'amore (Lorenzo Balducci) in chat per un bel tenebroso (Enrico Silvestrin), la di lui sorella alle prese con una bisessualità non compresa e accettata (Daniela Virgilio), una lesbica “maschiaccio” ma dal cuore d'oro (Elisa D'Eusanio), un gay maturo e tormentato dalla gelosia per il suo giovane protégé e una coppia lesbica formata da una fredda dottoressa e una giovane siliconata.

Il merito e l'obiettivo più importante di questo film è di essere stato pensato e ambientato dentro la comunità gay (con tanto di location nei luoghi simbolo a Roma), senza sguardi dall'esterno, evitando i soliti pietismi o i travagli interiori che hanno afflitto la figura dell'omosessuale nel nostro cinema. L'atmosfera è allegra, sboccata, ogni tematica (anche quella della malattia) è trattata con la naturalezza e la leggerezza che è propria di questa cultura.
Il passaggio dal palcoscenico al grande schermo penalizza invece la messa in scena, che nella seconda parte sembra cercare il climax a suon di sorprese e rivelazioni che non centrano il bersaglio, ma che anzi allontanano i personaggi dallo spettatore. Questo fa sì che, pur trattandosi di commedia, le risate non abbondino e il tutto assuma la forma di una vivacità forzata e un po' propagandistica, laddove forse sarebbe stato opportuno andare più in profondità (d'altronde abbondano droghe, alcol e tranquillanti, forse non è proprio tutto rose e fiori).

In un cast non sempre all'altezza, merita un ultimo doveroso cenno l'ex tronista Luca Dorigo nei panni di un focoso argentino, il cui spagnolo maccheronico con cadenza veneta soddisferà la sete di kitch del pubblico gay più esigente.
[emiliano duroni]