Gioco di donna
Head in the Clouds
Regia
John Duigan
Sceneggiatura
John Duigan
Fotografia
Paul Sarossy
Montaggio
Dominique Fortin
Musica
Terry Frewer
Interpreti
Charlize Theron, Penelope Cruz, Stuart Townsend, Thomas Kretschmann, David La Haye, Karine Vanasse, Steven Berkof, Cucile Cassel,
Gabriel Hogan, Peter Cockett
Anno
2005
Durata
120'
Nazione
USA
Genere
drammatico
Distribuzione
Moviemax
Le scelte che un uomo compie ogni giorno, le azioni di cui si rende protagonista in ogni momento della sua vita sono frutto del libero arbitrio umano o è la logia attuazione di un destino scritto da altri a cui dobbiamo attenerci con religioso scrupolo?
Su questo dilemma di non facile soluzione è incentrato Gioco di donna di John Duigan. Una storia d’amore d’altri tempi, il racconto si sviluppa nell’arco di 11 anni che intercorrono dal primo incontro a Cambridge tra l’allora studente irlandese Guy Malyon (Stuart Townsend) e l’aristocratica libertina Gilda Bessé (Charlize Teron) sino al drammatico compimento
del loro tragico destino in compagnia di Mia (Penelope Cruz) amica di Mia, fuggita dalla Spagna in piena guerra civile e studentessa alla scuola per infermieri.
11 anni d’incontri ed abbandoni, filosofie di vita opposte che si scontrano senza mai confondersi: idealisti ed aperti al mondo ed a quanto in esso accade Mia e Guy, edonista concentrata su se stessa e su chi gli sta intorno Gilda. In mezzo la Guerra Civile Spagnola tra l’esercito Popolare sostenitore della Repubblica ed i Nazionalisti del generale Franco, l’avanzata tedesca in Europa sino all’occupazione di
Parigi e della Francia.
Un racconto epico, un’inusuale storia d’amore a tre in cui uomini e donne, posti davanti ai grandi fatti della storia, sono costretti a guardarsi dentro e rivalutare il loro modo di vivere e pensare, con un destino da compiersi o da costruirsi. Un film che richiama grandi storie del passato, da Via col vento al Dottor Divago, che costruisce un universo coeso, credibile e riconoscibile giustificando piccole forzature di sceneggiature ed alcuni dialoghi da fotoromanzo. Sullo sfondo la storia compie i suoi passi più
drammatici, talvolta imponendosi protagonista con la loro forza evocativa altre volte ritirandosi come rumore di sottofondo.
Charlize Teron - reduce dall’interpretazione da Oscar in Monster - domina la scena con la sua selvaggia bellezza e quel tocco di calibrata insolenza. Penelope Cruz dona al suo personaggio una sensualità di movenze e tristezza di sguardi che non lasciano indifferenti. Stuart Townsend mostra al contempo fragilità, idealismo e fermezza rendendo credibile un personaggio in verità assai poco verosimile. In continuo
bilico tra dramma storico e polpettone sentimentale. [fabio melandri]