Dalle
montagne centroasiatiche ai deserti egiziani, attraverso le
affollate strade di Parigi fino ai ghiacci del Polo Nord,
la squadra di ultra professionisti nota come G.I. JOE si lancia
in un’avventura senza sosta, in cui la tecnologia di
ultima generazione e il più sofisticato equipaggiamento
militare saranno impiegati per combattere il pericoloso trafficante
d’armi Destro ed evitare che la minacciosa e occulta
organizzazione COBRA getti il mondo nel caos.
La nascita dei G.I. JOE risale al lontanissimo 1964 e la loro
popolarità è proseguita durante la Guerra del
Vietnam. Il msuccesso tra i ragazzini di questi pupazzi alti
circa 30 cm fu incredibile. Poi nel 1983 la Hasbro ne ridusse
a 7 cm l'altezza, divenendo oggetti da collezione fra adulti
e bambini.
La peculiarità dei G.I. JOE era il loro essere una
squadra di soldati super scelti, provenienti da tutto il mondo,
e coadiuvati da una sofisticatissima tecnologia con cui portare
a termine le loro operazioni.
Ora al tramonto dell'era Bush, i G.I. JOE sbarcano sul rande
schermo a sopperire una mancanza di idee croniche dell'industria
hollywoodiana, proseguendeo sulla sterile e quanto mai noiosa
via di trasporre sul grande schermo fumetti, video giochi
e qualsiasi altro "prodotto" possa imbastire un
merchandising volto a coprire gli altissimi costi di prosuzione
di questi blockbuster di plastica e pixel.
A dirigere questo fumettone senza molto senso, che punta tutto
su un ritmo sostenuto, effetti speciali come se piovesse,
psicologia zero, suspense non pervenuta, Stephen Sommers capace
di collezionare l'ennesimo tassello di una carriera destinata
all'anonimato, puro esecutore di allegre macchine da guerra
che ci auguriamo finiscano presto impantanate nella noia crescente
di un pubblico che mostra segnali di stanchezza per i soliti
filmetti pop-corn. Sarebbe inutile dilungarsi ulteriormente,
per non dover andare a ripetere sempre le stesse cose su questo
genere di pellicole a capitoli sequenziali. Si perchè
tanto per essere cornuiti e mazziati, G.I. Joe La nascita
dei cobra segna il primo capitolo di quella che, nelle intenzioni
degli executive producer amercani, dovrebbe essere una saga
senza limiti e freni. Ci auguriamo che sia il pubblico a mettere
un freno a tutto ciò come talvolta gli apita di fare,
vedi la saga interruptus di Jumper. Come diceva qualcuno...
non può piovere per sempre. [fabio
melandri]