“Chi
è quell’uomo nudo sul tetto?” - Partecipante
al funerale
Daniel
(Matthew Macfadyen), figlio del defunto, vive ancora nella
casa dei genitori assieme alla moglie ed è un aspirante
scrittore che ha lavorato sullo stesso libro per diversi anni,
soprattutto per la paura di fallire e di vivere per sempre
all’ombra del fratello, apparentemente più bravo
di lui. Giura che farà dei grossi cambiamenti nella
sua vita… se soltanto riuscirà a superare il
funerale. Robert (Rupert Graves), suo fratello, è un
celebre, ma decisamente egocentrico, scrittore che “preferisce
non stare vicino alle persone” e che è appena
arrivato da New York, dove conduce uno stile di vita ben al
di sopra delle sue possibilità. Martha (Daisy Donovan),
la cugina di primo grado di Daniel e Robert, è innamorata
di Simon, ma le speranze che lui riesca ad impressionare favorevolmente
il padre snob si infrangono brutalmente quando questo ha una
disavventura che lo trasforma in un folle nudista farneticante.
Troy (Kris Marshall), fratello di Martha, è un affascinante
studente di chimica, che ha un vero talento nel creare dei
potenti allucinogeni, provocando l’inatteso ‘viaggio’
di Simon. Howard (Andy Nyman), amico di Daniel, è un
ipocondriaco ossessionato da un’eruzione cutanea, che
diagnostica come una “mutazione pigmentosa” letale.
Sono questi alcuni dei personaggi che si ritrovano al funerale
del capofamiglia, un uomo buono, tutto di un pezzo ma che
nasconde un piccolo segreto.
Matrimoni, funerali, battesimi, cene di famiglia sono sempre
stati al cinema ottime lenti di ingrandimento per rappresentazioni
di conflitti familiari, sociali e psicologici tra membri della
stessa famiglia o affiliati. Un campo preferenziale in cui
indagare natura e psicologia umana con risultati a tratti
struggenti altrimenti esilaranti.
Con Funeral Party siamo nel secondo
dei campi possibili. Una commedia intelligente e ben calibrata
nei suoi meccanismi comici, che getta le sue radici nella
farsa ma non sbrodola mai nella macchietta, capace di trasformare
i tabù in stravaganze irresistibili. I tempi comici
sono calibrati dalla regia lineare ed asciutta di un professionista
come Frank Oz (La piccola bottega degli
orrori, Due figli di…, Tutte le manie di Bob, In &
Out, La moglie perfetta) assecondato da un cast di
attori che comprende i migliori caratteristi della scuola
inglese, capaci di rendere verosimili anche gli avvenimenti
più improbabili. La perfetta scrittura è opera
di un giovane debuttante Dean Craig: “Alcuni anni fa,
c’è stato il funerale di mio nonno” spiega
- E’ stato un evento molto triste e complesso, in cui
sono accadute delle cose poco appropriate. Era tutto talmente
illogico, che mi ha fatto pensare che questa sarebbe potuta
essere un’ambientazione interessante per una dark comedy.
Io ho anche riflettuto su quella notevole sensazione che si
avverte nei funerali, in cui tutto è incentrato sulla
morte, ma c’è anche la forte impressione che
la vita vada avanti. Così, ho creato dei personaggi
che, anche nel corso del funerale, sono assolutamente ossessionati
dal tragitto che stanno compiendo nelle loro vite personali.
Ho semplicemente scritto quello che mi veniva naturale”.
Un perfetto mix di screwball e dark comedy che come tono della
narrazione ed ambientazione fanno pensare a piccoli capolavori
come Arsenico e vecchi merletti
o La signora omicidi. Una commedia
garbata, mai volgare in cui si ride di gusto. Uno di quei
pochi film in cui dispiace di giungere alla fine e che si
rivorrebbe rivedere ancora e ancora e ancora… Premio
del pubblico al Festival di Locarno 2007.
[fabio melandri]