Deluso
da un mancato avanzamento di carriera, Lars decide di lasciare
l'esercito. L'incontro con rappresentanti di un movimento
neo-nazista provocherà in lui un iniziale senso di
repulsione, per poi trasformarsi in un attrazione sempre più
irresistibile, grazie sopratutto per la presenza nel gruppo
di un giovane, Jimmy.
I due daranno inizio ad una relazione segreta, andando contro
privatamente a tutti i dettami ideologici sostenuti pubblicamente.
L'amore e l'attrazione sessuale tra i due sono così
forti che, pur dovendo infrangere ogni regola, non riusciranno
a mettere fine alla loro relazione.
Fratellanza, vincitore del Marc'Aurelio
d'Oro come Miglior Film all'ultimo Festival del Cinema di
Roma è un film sociologico per il senso di appartenenza,
di famiglia allargata che i due protagonisti trovano prima
nel pubblico (esercito e movimento nazista) poi nel privato
(il rapporto tra i due); psicologico per l'andare contro le
regole omofobiche, reputate giuste all'interno del contesto
in cui si muovono ma al contempo non perseguibili, con la
prevalenza della passione sulla ragione, dell'istinto sulle
convenzioni; documentaristico per come indaga quel senso di
frustrante insoddisfazione dei giovani europei, sbandati e
facili prede di uomini dalla personalità lievemente
sopra la media. Non esiste una tesi di fondo da dimostrare
ad ogni costo con forzature e personaggi stereotipati, che
avrebbero reso più chiaro e facile il messaggio del
film (la tolleranza, il rifiuto della violenza come strumento
per redimere le contese, il rispetto reciproco al di la delle
proprie inclinazioni politiche o sessuali).
Il regista italo-danese Nicolo Donato, sceglie una strada
più impervia, sottile, psicologicamente raffinata,
attraverso personaggi complessi a tratti contraddittori, con
forze e debolezze che si equiparano. Ne risulta una pellicola
che lascia un segno tangibile da cui partire per una profonda
analisi del tempo in cui viviamo.
[fabio melandri]
in
concorso