Alla
morte della madre adottiva uccisa durante una rapina, i fratelli
Mercer si riuniscono dopo diversi anni per il suo funerale e
per aprire una feroce caccia all’assassino. Ma se sangue
chiama sangue, la vendetta si rivolgerà loro contro.
Dramma di strada intenso e violento, Four
Brothers segna il grande ritorno di John Singleton, che
ripercorre le vie intraprese dal suo film di debutto Boyz’n
the Hood – strade violente
che lo pose all’attenzione di critica e pubblico.
Il regista americano sceglie uno stile classico, tratta la materia
come fosse un western moderno, una storia di intensa amicizia
maschile, tra quattro uomini che hanno poco da spartire l’uno
con l’altro, ma legati da un forte sentimento affettivo
legato al ricordo della madre. Bobby testacalda (Mark Wahlberg),
Angel il seduttore (Tyrese Gibson), Jeremiah il capofamiglia-uomo
d’affari (André Benjamin) e Jack il duro (Garrett
Hedlund) si appellano nella loro ricerca dell’assassino
della madre a quelle regole non scritte ma condivise, nel vecchio
western come nelle strade di oggi, che impongono di riparare
ai torti subiti.
Presentato Fuori Concorso all’ultima Mostra del Cinema
di Venezia, Four Brothers mantiene
quanto promette: personaggi ben definiti grazie ad una rete
di relazioni interpersonali che vengono messe in campo con stile
sobrio e conciso; sequenze di rara intensità emotiva
come la cena subito dopo il funerale, in cui ognuno dei fratelli
rivive brevi istanti di memorie personali legate alla madre;
scene d’azione e sparatorie coinvolgenti, il tutto condito
da un ritmo sostenuto della narrazione che avvince dalla prima
sequenza sino al finale alla Fargo.
[fabio
melandri]
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