Gli
attentati dell'11 settembre hanno ispirato il cinema con numerosi
film, bisogna però dire che pochi lungometraggi hanno
affrontato il tema della xenofobia o delle conseguenze sugli
immigrati in seguito a questi eventi. Ed è proprio quello
che propone la regista indiana Mira Nair ne
Il fondamentalista riluttante tratto dal romanzo
di Mohsin Hamide. L'azione ha inizio nel 2001. Changez (Riz
Ahmed) è un pachistano che ha studiato a Princeton ed
ha appena trovato un impiego presso una società a Wall
Street. Molto dotato, diventa in pochissimo tempo, con l'aiuto
del suo mentore Jim (Kiefer Sutherland), il più giovane
associato dello studio.
Il suo successo non è solo legato al lavoro, anche la
sua vita sentimentale va altrettanto bene. Vive infatti una
relazione con la fotografa ed artista Erica (Kate Hudson). Per
molti è l'incarnazione del sogno americano stesso. Fino
al giorno degli attentati dell'11 settembre. A causa della sua
nazionalità, il giovane uomo viene scambiato continuamente
per un terrorista e per quanto si sforzi, non riesce a reagire
facilmente a tutto questo.
Mira Nair decide di narrare partendo dalla fine. Infatti la
storia si svolge inizialmente nel 2011 a Lahore ed il film inizia
con il rapimento di un professore americano. Questo avvenimento
è un pretesto narrativo perchè Changez racconti
la sua vita al giornalista americano Bobby (Liev Schreiber).
Un po' come in un'intervista, scopriamo la storia del giovane
pachistano. Le scene tra i due uomini sono abbastanza brevi
ma servono a legare i capitoli della vita di Changez. La regista
ha voluto dare una certa importanza a questi frangenti che,
sebbene siano mostrati brevemente, hanno il compito ed il merito
di svelare man mano la tensione narrativa. Bisognerà
attendere la fine del film per coglierne tutta la loro importanza.
Il fondamentalista riluttante non è un film di suspance,
è principalmente un dramma che non vuole soltanto denunciare
l'onda xenofoba che ha colpito l'occidente dopo gli attentati
dell'11 settembre ma indaga sulla ricerca dell'identità
e dell'immigrazione. Le scene in cui Changez viene ingiustamente
attaccato dalle autorità o dai cittadini americani, dimostrano
il clima teso che regnava a New York dopo quei tragici avvenimenti
inducendo un sentimento di disgusto verso coloro che provocavano
tali aggressioni. Changez crede inizialmente di potersi riconoscere:
per lui la chiave del successo si trova nel paese dello zio
Sam. Anche se ha tutto quello che desidera si renderà
conto poco a poco che forse potrà stare veramente meglio
proprio nel suo paese d'origine. L'evoluzione psicologica (ed
ugualmente fisica) del personaggio, è molto ben rappresentata,
avviene lentamente ma in maniera sempre più radicale.
Il fondamentalista riluttante è un film molto promettente,
ma forse vola un po' troppo alto nel cercare di trattare temi
così vasti e delicati come la xenofobia, il sogno americano
e la ricerca dell'identità. Data la vastità di
tali argomenti, alcuni elementi sono solo abbordati e trattati
un pò superficialmente. L'interpretazione di un sincero
ed eccellente Riz Ahmed, riesce a riscattare il risultato finale
in maniera senz'altro positiva.
[daniela
ciambelli]
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