Negli
anni Novanta una piccola focacceria pugliese nella cittadina
di Altamura, è riuscita a mettere in fuga (utilizzando
solo ingredienti tipici e la tradizione culinaria della Regione),
il colosso dell’hamburger Mc Donald (chiamato spessissimo
al femminile: “la Mc Donald”) facendolo chiudere.
La commedia Focaccia Blues questo
racconta, in modo semplice e divertente. Alle interviste ai
paesani che raccontano la loro vita dentro Altamura e l’arrivo
del fast food, s’intervallano Lino Banfi (pro Bari)
e Renzo Arbore (foggiano) ripresi nella cucina di Banfi a
preparare piatti tipici pugliesi e a punzecchiarsi sulle loro
rivalità campanilistiche: “E’ più
buono il fungo Carboncello o il Lampascione?”.
Apre la pellicola Michele Placido nei panni di un protezionista
che invoglia lo spettatore a seguire un film dominato dai
“sapori di una volta, quelli che non ci sono più”.
Curioso il cameo di Nichi Vendola nei panni di un esercente
di una piccola sala d’essai. All’interno della
docufiction s’inserisce una vicenda di finzione sceneggiata
da Nico Cirasola (anche regista) e Alessia Lepore: quella
dell’educato fruttivendolo Dante (Dante Marmone), che
sceglie i suoi prodotti acquistandoli direttamente dai coltivatori
della zona e deve vedersela con lo “straniero”
Manuel (Luca Cirasola), reo di voler conquistare la sua Rosa
(Tiziana Schiavarelli). A rendere il film internazionale viene
infine testimoniato il business di Onofrio (Onofrio Pepe)
a New York, dove racconta agli americani la grande impresa
compiuta ad Altamura.
Una commedia semplice, realizzata in supporto HD con un equipaggiamento
che utilizza sia la lente per camera 35mm che la telecamera.
[valentina
venturi]