Flight
id.

Anno 2012

Nazione USA

Genere drammatico

Durata 139'

Uscita 24/01/2013

distribuzione
Universal Pictures

Regia
Robert Zemeckis
Sceneggiatura
John Gatins
Fotografia
Don Burgess
Montaggio
Jeremiah O'Driscoll
Scenografia
Nelson Coates
Costumi
Louise Frogley
Musica
Alan Silvestri
Produzione
Imagemovers, Parkes + MacDonald
Interpreti
Denzel Washington, Don Cheadle, Kelly Reilly, John Goodman

 

Whip Whitaker (Denzel Washington) è un esperto pilota di aerei di linea che dopo un'ennesima nottata insonne tra alcol e sesso con uno dei membri del suo equipaggio deve decollare in condizioni climatiche avverse dalla Florida. Non sembra un problema particolare all'inizio, bastano altri due giri di vodka e coca (senza bollicine) per darsi la carica, ma i motori iniziano a dare problemi e presto il capitano è costretto ad una manovra eroica e spericolata per ridurre il numero delle vittime ed effettuare un rocambolesco atterraggio d'emergenza. Diviene subito una specie di eroe nazionale, ma altrettanto presto ha inizio l'inchiesta per stabilire le responsabilità delle sei persone morte sul volo e Whip è decisamente lontano dall'essere senza macchia. L'incontro con una tossicodipendente potrebbe essere un'occasione per ripensare la propria vita e ritrovare il rapporto compromesso con la famiglia, abbandonando definitavemente gli eccessi.

L'ultimo film girato con attori in carne ed ossa da Robert Zemeckis risale al 2000 (“Cast Away” con Tom Hanks); nel frattempo ci sono state esperienze più o meno riuscite e sperimentali con l'animazione come “Polar Express”, “La leggenda di Beowulf” e “A Christmas Carol”. Non è un caso che anche quella storia prendesse inizio da un incidente aereo per creare una soluzione di continuità con la vita precedente del protagonista, ma se lì era un prevedibile distacco dagli affetti familiari, qui al contrario è un'ultima occasione di redenzione per un personaggio pieno di chiaroscuri. “Flight” è un film sulla dipendenza, sulla più grave forma d'ipocrisia possibile (quella con se stessi) e in generale su come un disastro umano resti tale anche dopo aver evitato un'ecatombe.

Il valore della sceneggiatura di John Gatins (candidata all'Oscar) sta proprio nel non scegliere mai soluzioni manichee: Whitaker resta un grande pilota perchè altri dieci colleghi in una simulazione hanno fatto precipitare l'aereo e gli organi competenti pur inseguendo la giustizia sono troppo pressati da interessi particolari. L'impronta di Zemeckis c'è nella spettacolare resa dell'incidente, nel saper cambiare ritmo e tono durante il film senza annoiare mai (gli inserti di John Goodman in versione pusher alla “Grande Lebowski” sono davvero spassosi) , nel dare un colore vagamente atemporale con ambientazioni e musica seventies e soprattutto nel saper dirigere lasciando il campo alla gigantesca interpretazione di Denzel Washington, attore particolarmente a suo agio nei ruoli spigolosi; in questo caso molti dei suoi colleghi sarebbero stati su di giri, odiosi o istrionici, mentre la sua interpretazione è sempre equilibrata e straordinariamente credibile.

Alla fine, la dialettica sarà tra la verità percepita e quella reale, che nell'epoca dei mass media e dei grandi interessi economici restano sempre più distanti. Anche questa volta il cinema di Zemeckis riesce a divertire e ad essere consolatorio senza scadere nella superficialità. Per chi associa la qualità ad un'astratta pesantezza ed a storie difficili non è abbastanza; per tutti gli altri sarà sempre cinema di grande livello.
[emiliano duroni]