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Anno
2011
Nazione
Russia
Genere
drammatico
Durata
134'
Uscita
26/10/2011
distribuzione
Archibald Film |
Regia |
Aleksandr
Sokurov |
Sceneggiatura |
Aleksandr
Sokurov,
Marina Koreneva |
Fotografia |
Bruno
Delbonnel |
Montaggio |
Jörg
Hauschild |
Scenografia |
Yelena
Zhukova
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Costumi |
Lidiya
Kryukova |
Musica |
Alexander Zlamal |
Produzione |
Proline
Film |
Interpreti |
Hanna
Schygulla
Isolda Dychauk
Georg Friedrich
Maxim Mehmet
Joel Kirby
Antoine Monot Jr. |
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Film
vincitore della 68° edizione del Festival Internazionale
del Cinema di Venezia, “Faust”
è un film che va oltre ad ogni aspettativa, è
un’esperienza che cambia ogni percezione e che ti catapulta
completamente in un universo irreale come l’Inferno.
Questo film chiude la tetralogia che Sokurov dedica alla natura
del potere (Hitler in “Moloch”,
Lenin in “Taurus”,
Hiroito in “Il Sole”)
e non a caso il regista sceglie come conclusione un personaggio
non reale quale il Diavolo. Chi, in età moderna, non
sarebbe disposto a scendere a compromessi con il Diavolo per
soldi, fama o amore?
Il regista parla di questo film non come una trasposizione cinematografica
del Faust di Goethe, ma piuttosto come una lettura di ciò
che rimane nascosto tra le righe. Entra dentro il testo conducendoti
lentamente in un altro mondo. Lo spettatore, come il protagonista
del film, sottoscrive un patto con il diavolo che lo disorienta,
lo incanta e lo conduce lentamente in un viaggio verso una realtà
deformata, confusa, angosciante ed a tratti claustrofobica.
Tutto accentuato tecnicamente dall’utilizzo da parte del
regista di lenti deformanti e piani obliqui. Dalla città
ci si sposta velocemente tra vicoli e strettoie, strade affollate
ed ambienti chiusi in cui il Diavolo non perde mai d’occhio
la sua preda, che alletta e stordisce con parole e discorsi
assurdi, passando attraverso anche a fitte foreste, fino ad
arrivare alle desolate spiagge dell’Ade. [maria
mineo] |