Seconda
avventura cinematografica degli eroi di carta IFantastici
4. Li ritroviamo alle soglie del matrimonio tra Mr Fantastic
– alias l’Uomo di Gomma – e la Donna Invisibile
in cerca quest’ultima di una normalità, cruccio
di ogni supereroe. Ed il motto che da grandi poteri derivano
grandi responsabilità? Ma se come compagno hai un uomo
che puoi tirare come un elastico, un fratello che prende letteralmente
fuoco ed un testimone fatto di pietra, la normalità
devi scordartela. In più se il tuo peggior nemico,
il Dottor Destino, si allea con un misterioso visitatore proveniente
dallo spazio profondo in cerca di mondi da scoprire ed energie
da assorbire, una ragione devi fartela, bella mia.
Su questa trama esile che procede per forzature e semplificazioni,
si svolge il confronto/scontro tra i Quattro e Silver Surfer.
Quest’ultimo ha fatto il suo debutto nel 1966 sulle
pagine dei Fantastici Quattro nel numero 48. Creato da Stan
Lee e Jack Kirby all’inizio dell’esplosione della
controcultura negli anni sessanta, Silver Surfer è
diventato rapidamente un elemento fondamentale della Marvel
Comics, apparendo spesso sulle pagine dei Fantastici Quattro
e arrivando anche ad avere una sua serie regolare. Silver
Surfer, che in realtà si chiama Norrin Radd, è
considerato uno degli esseri spaziali più nobili e
tormentati dell’universo Marvel. La sua tavola può
assorbire ed elaborare l’energia cosmica presente nell’universo.
“Penso che il fascino di Silver Surfer risieda nel fatto
che è un personaggio complesso e tragico. - sostiene
Don Payne lo sceneggiatore del film - Ha un distacco dal mondo
materiale quasi Zen, ma comunque è in grado di provare
compassione. E’ un eroe, avendo praticamente sacrificato
la sua vita decidendo di servire Galactus, in modo da salvare
il suo pianeta e la donna che ama. Tuttavia, così facendo,
lui provoca anche la distruzione di altri mondi e specie viventi.
Quindi, è decisamente un essere molto ambiguo, che
guarda al mondo e all’umanità attraverso il punto
di vista di un emarginato, elemento che le persone trovano
affascinante”.
Fascino che il film mantiene per circa… 5 minuti e che
evapora appena entrano in campo i protagonisti, bidimensionali
come nei fumetti, ma temiamo sia una scelta dovuta non alla
volontarietà ma alla incapacità espressiva e
recitativa dei protagonisti che paiono calati nei panni de
La Cosa, ma in realtà vestono le loro migliori interpretazioni.
Continuare sarebbe dare troppo peso ad un’operina costruita
su effetti speciali neanche troppo speciali e su una mediocrità
narrativa e creativa che dovrebbe fare pensare e non poco
sul futuro di certe operazioni che con il cinema hanno ben
poco a che fare.
[fabio melandri]
| sito
|