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Regia |
Mikael
Håfström |
Sceneggiatura |
Miles
Chapman |
Fotografia |
Brendan
Galvin |
Montaggio |
Elliot
Greenberg |
Scenografia |
Barry
Chusid |
Costumi |
Lizz
Wolf |
Musica |
Alex
Heffes |
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Ray Breslin (Stallone)
è un “collaudatore di prigioni”. Si lascia
mettere in cella, trova i punti deboli della struttura carceraria,
scappa, presenta la parcella al direttore del penitenziario.
Ha scritto anche un libro sul tema. Tutto bene fino a quando
non si trova rinchiuso ne “La tomba”, blindatissimo
e illegalissimo carcere gestito da privati per conto di governi
compiacenti e riservato a gente troppo pericolosa per finire
in banali penitenziari. La tomba è stata costruita
proprio sulla base dei libri di Breslin e come se non bastasse
i soci del protagonista l’hanno fregato. Stallone è
costretto ad allearsi con un altro detenuto, interpretato
da Schwarzenegger, per tentare l’impossibile fuga.
Stallone e Schwarzenegger sono ormai più due attori;
sono icone, sono corpi-simbolo di un genere e di un’epoca.
Un regista o uno sceneggiatore che se li ritrovi come attori
protagonisti non può non tenerne conto. La semplice
presenza di due figure simili in una pellicola che non sia
stata scritta loro addosso, come nel caso de
I mercenari, finisce con lo snaturare la vicenda
stessa, perché due figure così fissate nell’immaginario
collettivo trascendono qualunque personaggio tu voglia far
loro interpretare. Non è un giudizio sulle loro doti
recitative – e specie su Schwarzenegger ce ne sarebbe
da dire, comunque – ma di come vengano percepiti dal
pubblico.
Questo sarebbe un bene se ci trovassimo di fronte a un film
piatto e mediocre: in questo caso l’inettitudine degli
autori verrebbe compensata dal carisma dei due protagonisti
e potrebbe persino risultarne un prodotto finale tutto sommato
divertente. Altra storia è se i due attori venissero
infilati in un film con del potenziale; diversamente dal primo
caso la loro presenza sarebbe troppo ingombrante, costringerebbe
l’intera pellicola a richiudersi su di loro perdendo
così parte del suo originario carattere.
A questo secondo caso appartiene purtroppo Escape
Plan. Un film che nelle intenzioni avrebbe
voluto l’edificio carcerario de La tomba come “protagonista
“ e finisce invece col mettere il penitenziario quasi
in secondo piano, puntando i riflettori sui protagonisti in
carne e d’ossa.
La presenza contemporanea di Stallone e Schwarzenegger cannibalizza
una sceneggiatura non scritta per loro. Prova ne è
che la più attesa delle sequenze, la “scena madre”,
non riguarda la fuga dal carcere, ma lo scontro fisico tra
i due protagonisti. Molto più adatto e inserito nella
parte si dimostra il direttore del carcere interpretato da
Jim Caviezel. Proprio il suo personaggio ci suggerisce quello
che il film sarebbe potuto diventare se qualcuno non avesse
deciso di fare della pellicola un omaggio metacinematografico
ai due mostri sacri del moderno cinema d’azione. [davide
luppi]
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Interpreti |
Arnold
Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Jim Caviezel, Vincent
D'Onofrio, Sam Neill, Vinnie Jones |
Produzione |
1984
Private Defense Contractors, Atmosphere Entertainment
MM, Boies/Schiller Film Group, Emmett/Furla Films, Envision
Entertainment Corporation, Summit Entertainment |
Distribuzione |
01
Distribution |
Uscita |
17/10/213 |
Nazione
| Anno |
USA
| 2013 |
Genere
| Durata |
azione | 116' |
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