End of Watch - Tolleranza zero
End of Watch

Anno 2012

Nazione USA

Genere thriller

Durata 109'

Uscita 22/11/2012

distribuzione
VIDEA-CDE

Regia
David Ayer
Sceneggiatura
David Ayer
Fotografia
Roman Vasyanov
Montaggio
Dody Dorn
Costumi
Mary Claire Hannan
Musica
David Sardy
Produzione
5150 Action, Crave Films, Emmett/Furla Films
Interpreti
Jake Gyllenhaal
Michael Peña
Anna Kendrick
Cody Horn
America Ferrera
Frank Grillo

 

Produttore regista e sceneggiatore, David Ayer quando si tratta di scegliere, continua ad affidarsi alla sua musa, la strada, ispiratrice dei suoi successi da sceneggiatore, come in Training Day (2001), che vede assegnato il premio Oscar al cattivo Danzel Washinghton, e S.W.A.T. squadra speciale anticrimine (2003). Più pallida decisamente, se pensiamo agli incassi, è la sua carriera da regista di cui ricordiamo lavori come Harsh Times (2005) e La notte non aspetta (2008).

Questa volta però Ayer si distingue. Brian Taylor (Jake Gyllenhaal) e Mike Zavala (Michael Peña) sono i due poliziotti che pattugliano le strade di South Central, Los Angeles. Brian è un chiacchierone, single e sempre pronto allo scherzo, Mike invece è l’assennato padre di famiglia, fedele alla moglie sin dai tempi della scuola, a cui piace però condividere l’umorismo del suo partner.

In grintose esperienze urbane i due si imbattono tra criminali, donne in difficoltà, corpi mutilati e droga, precipitando dalle pure risate alla violenza della città.

Come Ayer stesso afferma l’intento è quello di farlo sembrare una clip di youtube, ma mentre all’inizio sembra solo una forzatura, un idea già vista sul nuovo modo di fare regia che ormai ha preso molto piede soprattutto con il genere horror, via via che il film prosegue diventa invece un efficace sistema per mostrarci a tamburo battente le numerose scene di azione che la vita del crimine e della strada sanno offrire al loro pubblico.

Per questo la paura di Ayer di ripetersi, come in effetti ha fatto, viene meno, essendo End of the Watch un film proprio per questo differente dal suo solito. [silvia langiano]