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Anno
2012
Nazione
Germania, Francia, Polonia
Genere
drammatico
Durata
96'
Uscita
28/09/2012
distribuzione
Officine Ubu |
Regia |
Malgorzata
Szumowska |
Sceneggiatura |
Malgorzata
Szumowska,
Tine Byrckel |
Fotografia |
Michal
Englert |
Montaggio |
Françoise
Tourmen, Jacek Drosio |
Costumi |
Katarzyna
Lewinska |
Musica |
Pawel Mykietyn |
Interpreti |
Juliette
Binoche,
Anaïs Demoustier,
Joanna Kulig
Louis-Do de Lencquesaing,
Krystyna Janda,
Andrzej Chyra |
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Anne (Juliette
Binoche) è una giornalista del magazine “Elle”.
Sta finendo di lavorare su un reportage: la vita di giovani
studentesse che per pagarsi da vivere e/o la retta universitaria,
si prostituiscono. Coscientemente. Come ogni inchiesta che
si rispetti, si devono intervistare e conoscere le vite dei
soggetti in questione, per farli diventare un riferimento,
un simbolo.
L'incontro avviene tra la polacca Alicja (Joanna Kulig),
molto disinibita e insieme angelica e la francese Lola (Anaïs
Demoustier) (che rivelerà di avere un altro nome),
la cui dolcezza si esprime anche nell’insicurezza. Due
percorsi diversi, ma con una stessa congiuntura.
I racconti delle ragazze, le sbobinature dei loro dialoghi,
la sincerità e semplicità delle loro scelte
mette – ovviamente – in discussione la vita dorata
di Anne. L’eterea e insieme perfettamente lucida Juliette
regala alla vicenda la concretezza e la leggerezza necessarie
per evitare che la pellicola “Elles” diventi un
softcore. È invece l’esplicitazione del percorso
nella psiche di una donna, di una madre, di una femmina verso
la consapevolezza.
La pellicola di Malgoska Szumowska, presentata a Berlino 2012
(già presente con “Ono”
nel 2005), ripercorre in una singola giornata le emozioni
e i turbamenti di Anne, alle prese con le dinamiche familiari
e matrimoniali, l’importante preparazione della cena
(evidente riferimento a “Il
pranzo di Babette” di Gabriel Axel del
1987) con il capo del marito e il puzzle di sensazioni che
la creazione del servizio le provoca. La cinepresa segue le
tre Elles in ogni momento, come un documentario. Ma lo scopo
del film non è di denuncia. La Szumowska con le immagini
nitide, intime e sfacciate, spinge alla meditazione del dramma
moderno. Anne, inebetita dai dubbi, arriverà a rivoluzionare
la propria vita in cerca di sentimenti onesti, o procedere
nell’elegante finzione generale? [valentina
venturi]
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