I
sequel sono un’operazione cinematografica ad altissima
percentuale di rischio. A maggior ragione se devono confrontarsi
con un predecessore che, per un motivo o per l’altro,
è entrato di diritto nella microstoria della settima
arte. Eccezzziunale veramente, capitolo
secondo… me, titolo perfetto preso di sana pianta
da una citazione dell’originale, non sfuggiva a questo
rischio.
Vent’anni fa circa Eccezzziunale
veramente sbancò infatti i botteghini tra lo stupore
generale, salvo cadere poi in un breve oblio dal quale venne
riesumato per diventare poi un’opera di culto per almeno
due generazioni. Tutto merito del terrunciello Diego Abatantuono,
che con la sua recitazione sguaiata e improbabile ma terribilmente
divertente seppe conquistare i cuori di coloro che in quell’estremizzazione
di un essere umano sui generis come sa essere solo il tifoso
ci si rivedeva. A vent’anni di distanza molte cose sono
cambiate, non soltanto nel curriculum dei protagonisti dell’opera,
ma anche nel calcio, che è poi il vero motore della vicenda.
Intanto va detto che la premiata ditta Vanzina, che con i sequel
tesi a rivitalizzare la commedia all’italiana aveva già
fallito due volte, prima con Febbre da
cavallo – La mandrakata e poi con Il
ritorno del monnezza, stavolta ha messo a segno un’operazione
di ben altro spessore. Come detto è il calcio il collante
del film, e la cosa si intuisce fin dai titoli di testa, nei
quali tutti gli attori sono presentati come se fossero le vecchie
figurine Panini. Al resto ci pensa ancora il solito Abatantuono,
che dimostra di essere cresciuto come attore gigioneggiando
in un ruolo (o tre, fate voi) che gli permette di fare grosso
ricorso alla dimensione ludica, giocosa, componente fondamentale
per ogni interprete che si rispetti. Gli anni sono passati per
Donato, Tirzan e Franco; le vicende della vita talvolta li hanno
spinti lontano dal calcio, ma la passione è sempre lì
in agguato, pronta a riesplodere appena l’occasione diviene
propizia. Le vicende dei tre alla fine altro non sono che un
mero pretesto per dare vita a situazioni comiche, a divertenti
gag. Ma attenzione, non lo diciamo in termini negativi; il film
è divertente, certo non memorabile, ma ben costruito
da un nucleo di artigiani di questo lavoro più che preparati.
Ottimo anche il cast che supporta Abatantuono: da Sabrina Ferilli
ad Anna Maria Barbera, da Carlo Buccirosso a Tony Sperandeo,
tutti apportano il loro mattone alla causa. Molti i cameo interessanti,
da Luca Cordero di Montezemolo che interpreta se stesso ad alcuni
calciatori del Milan (Dida, Shevchenko, Ambrosini, Costacurta
e Maldini) che popolano i sogni di Donato in una folgorante
scena iniziale all’insegna della mitica parola d’ordine:
viuuuleeenzza. Insomma, l’operazione rischiosa sembra
essere andata a buon fine. Occorrerà vedere come reagirà
la gente in sala, perché è quasi impossibile scindere
il sequel dal suo originale. Ma se avete voglia di due risate
senza scadere nella volgarità, ora sapete a quale indirizzo
rivolgervi. [fabio renzetti]
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