Il
film, trasposizione cinematografica del musical di Broadway
scritto da Tom Eyen, ricalca la biografia della cantante Diana
Ross e del suo gruppo “The Supremes”, prima band
femminile e di colore a scalare la classifica di vendite di
dischi.
Siamo negli anni ’60 a Detroit e tre ragazze vogliono
sfondare nel campo musicale. E’ il periodo dei rivolgimenti
sociali, dei diritti civili, della lotta per l’uguaglianza
tra neri e bianchi, e la musica esprime con forza i sentimenti
e le emozioni di un’America scossa da questi avvenimenti.
Il trio canoro “Le Dreamettes”, costituito dalla
bella Deena Jones (Beyoncè Knowles), Lorrell Robinson
(Anika Noni Rose) e la cantante leader del gruppo Effie White
(Jennifer Hudson), inizia la sua scalata verso il successo
durante una serata in un piccolo teatro locale che presenta
nuovi talenti.
Qui, insieme al fratello di Effie, C.C. (Keith Robinson),
che scrive i pezzi del gruppo, vengono scritturate come coriste
di James Thunder Early (Eddie Murphy) noto cantante di Detroit,
da un ambizioso e spregiudicato Curtis Taylor, Jr. (Jamie
Foxx) che aspira a creare una propria etichetta discografica.
Le “Dreamettes” diventano “the Dreams”
e conquistano successo e soldi. Ma la notorietà porta
con sé tradimenti, gelosie e divisioni. La solidarietà,
lo spirito di gruppo, il concetto di “famiglia”
molto forte all’inizio che le aveva da sempre caratterizzate,
si perde e il trio si separa.
Dreamgirls è un film che
emoziona al ritmo della musica soul e rock interpretata intensamente
da tutti gli attori, tra i quali spicca, per forza e vigore,
l’esordiente e brava Jennifer Hudson.
Interessante la ricostruzione minuziosa e precisa dell’industria
discografica e del mondo dello spettacolo degli anni ’60,
nonché la fedele rappresentazione dei personaggi realmente
esistiti, benché un po’ romanzati. Molto curati
i dialoghi, i costumi e la scenografia, che regalano una perfetta
fotografia di quegli anni.
Bill Condon fa della musica materiale stesso della narrazione
e il risultato è tale da dimenticare di essere in una
sala cinematografica e a stento si riesce a trattenere le
mani, pronte ad applaudire le performances veramente eccezionali
dei protagonisti. Un cast prezioso, in cui si distingue un
intenso, sfaccettato ed emozionante Eddie Murphy. [vanessa
menicucci]
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