Il cuore grande delle ragazze
id.

Anno 2011

Nazione Italia

Genere commedia

Durata 85'

Uscita 11/11/2011

distribuzione
Medusa Film

Regia
Pupi Avati
Sceneggiatura
Pupi Avati
Fotografia
Pasquale Rachini
Montaggio
Amedeo Salfa
Scenografia
Giuliano Pannuti
Costumi
Catia Dottori
Musica
Lucio Dalla
Produzione
Duea Film
Medusa Produzione
Interpreti
Cesare Cremonini
Micaela Ramazzotti
Gianni Cavina
Andrea Roncato
Erika Blanc
Manuela Morabito
Sydne Rome
Gisella Sofio
Massimo Bonetti

 

Chiamatelo cinema vintage, chiamatelo cinema classico; il cinema di Pupi Avati ha un segno fortemente riconoscibile. In questo caso non è per forza un valore o disvalore, è un dato di fatto.
Prima metà degli anni 30, in una cittadina dell’Italia centrale immersa nella campagna. La famiglia contadina dei Vigetti ha tre figli: il piccolo Edo, Sultana e Carlino, giovanotto molto ambìto dalle ragazze. Gli Osti invece sono proprietari terrieri che hanno fatto fortuna e vivono in una casa padronale con le loro tre figlie, tutte da maritare: le più attempate Maria e Amabile, e la più giovane Francesca. Facendo buon viso a cattiva sorte, i coniugi Osti, Sisto, e Rosalia, accettano che il giovane contadino Carlino corteggi le due sorelle maggiori con l’intento di sistemarne almeno una. Inizia un periodo di incontri tra Carlino e le due ragazze nel salotto di casa Osti, turbato però un giorno dall’arrivo improvviso della bellissima Francesca dalla città in cui è stata mandata a studiare. Tra i due giovani è colpo di fulmine e tutti i piani vanno in fumo...

Una delle peculiarità del cinema di Avati è quella di aver il coraggio di utilizzare il materiale umano a sua disposizione in maniera originale e fuori dagli schemi: attori comici usati in un ruoli drammatici come Abatantuono (promosso) in Regalo di Natale, Massimo Boldi (promosso) in Festival, Ezio Greggio (rivedibile) in Il papà di Giovanna, Katia Ricciarelli (rivedibile) in La secona notte di nozze, Christian De Sica (promosso) in Il figlio più piccolo, tanto per citarne alcuni. Ora tenta di dare al cantante Cesare Cremonini, prima leader dei Luna Pop oggi solista, una dimenisone attoriale nella sua ultima fatica presentata al Festival Internazionale del Film di Roma.
Come tutte le ciambelle non riescono con il buco, in questo caso Avati fallisce nel suo intento. Cremonini mostra tutte le sue difficoltà a calarsi un un personaggio che non sia se stesso, apparendo timido e poco convinto dell'operazione, tanto che alla sua partner Micaela Ramazzotti (che sembra aver spsoato un solo personaggio spalmandolo film su film) bastano tre minuti tre per mangiarselo e digerirlo.
Non aiuta una sceneggiatura esilissima ed inconsistente, per una messa in scena, come dicevamo all'inizio, classica, quasi retrò, ottimo per il pubblico maturo di RAIUNO, assai poco a nostro giudizio per il cinema. Al Box Office l'ardua sentenza. Un cinema che può piacere o meno, noi ci schieriamo per una volta con i secondi.
[fabio melandri]