L’armadio
è sparito, la strega bianca è morta e Aslan
è scomparso da oltre mille anni. Le cose sono cambiate
di molto a Narnia quando i fratelli Pevensie — Peter,
Susan, Edmund e Lucy — vengono richiamati magicamente
dall’Inghilterra coinvolta nella seconda guerra mondiale
attraverso una stazione della metropolitana vicino a Trafalgar
Square, a Londra.
Soltanto un anno dopo gli incredibili eventi de Il
leone, la strega e l’armadio, gli ex regnanti
ritornano nel loro reame fatato, soltanto per scoprire che
a Narnia sono trascorsi più di 1.300 anni. Nel corso
della loro assenza, l’età dell’oro di Narnia
è diventata una leggenda. Gli animali parlanti e le
mitiche creature del territorio esistono soltanto come racconti
popolari dei Telmarini, una razza di umani governata dallo
spietato Lord Miraz, mentre il possente leone Aslan è
scomparso da un migliaio di anni.
I quattro ragazzi sono stati richiamati a Narnia da Caspian,
il giovane erede del trono dei Telmarini, per combattere il
malvagio zio Miraz. Con l’aiuto di un coraggioso nano,
Trumpkin, un intrepido topo parlante di nome Ricipí,
e l’inaffidabile nano nero Nikabrik, conducono i Narniani
in un incredibile viaggio per restaurare la magia e la gloria
del territorio.
“Il Principe Caspian” è il secondo dei
sette libri della serie di Lewis ”Le cronache di Narnia”,
pubblicati tra il 1950 e il 1956 e considerati come alcuni
dei classici più duraturi e fantasiosi della letteratura,
venduto più di cento milioni di copie e sono stati
tradotti in oltre 35 lingue, facendola diventare una delle
maggiori serie letterarie di sempre nel mondo.
Alla regia di questo secondo capitolo che annovera un cast
variegato ed eterogeneo che ben incarna sul grande schermo
le diverse anime delle creature che popolano Narnia, Andrew
Adamson, autore della pellicola che ha vinto l’Oscar
Shrek e di Shrek
2 e del primo capitolo della saga fantasy, che evidenzia
come se “’Il leone, la strega e l'armadio’
era una storia emozionante sul sacrificio e il perdono, questa
è una vicenda più personale, la storia di ragazzi
che tornano in un luogo che amano, ma che non esiste più.
Si tratta di raggiungere l’età adulta, di crescere
e di vivere delle avventure”.
E lo scontro tra il mondo degli adulti e quello degli uomini
di domani è uno dei punti cardini della pellicola che
nonostante la sua durata oltre le due ore, si lascia vedere
con divertimento ed interesse, grazie ad un ritmo sostenuto,
paesaggi incredibili e senza tempo e la presenza di attori
italiani nel cast con il villain Miraz interpretato da Sergio
Castellitto - “Io sono un grande ammiratore di Andrew
Adamson, perché lui presta una grande attenzione all’aspetto
psicologico dell’interpretazione e del personaggi. Abbiamo
parlato del personaggio come di un essere umano e della battaglia
tra i giovani e gli adulti. Il bene e il male sono evidenti
nella dicotomia tra Miraz e Caspian” – e dal suo
generale interpretato con aderenza al ruolo dal Pierfancesco
Favino.
Un film per adolescenti ma godibile e non poco anche per i
loro accompagnatori adulti, perché anche all’interno
di una confezione elegante e kolossal, tra effetti speciali
e creature mitologiche e misteriose è possibile parlare
al cuore ed al cervello di grandi e piccini, senza troppe
pretese pedagogiche ma con estremo divertimento. [fabio
melandri]