Crimen Perfecto
Crimen ferpecto
Regia
Alex de la Iglesias
Sceneggiatura
Jorge Guerricaechevarria, Alex de la Iglesias
Fotografia
José L. Moreno "Moti"
Montaggio
Alejandro Lazaro
Musica
Roque Banos
Interpreti
Guillermo Toledo, Mònica Cervera, Luis Varele, Enrique Villén, Fernando Tejero, Javier Gutiérrez, Kira Mirò, Rosario Pardo, Gracia Olayo
Anno
2005
Durata
104'
Nazione
Spagna
Genere
commedia
Distribuzione
Nexo

Crimen Perfecto é un grazioso e intelligente film di Alex De La Iglesias. Il regista spagnolo costruisce sapientemente un lavoro ben articolato su più livelli, oltre quello della commedia surreale, andando a frugare nei cassetti del noir e del giallo e trovando spunti interessanti.
Apparentemente banale commedia ispanica, il film si fa valere su moltissimi fronti e rivela le sue caratteristiche man mano che la pellicola scorre e la trama prende un verso deciso. Con una regia semplice ma ricca di effetti e colpi di pennello azzeccati, Iglesias ha la bravura del tocco nel trasmettere il senso di nevrosi e paranoia del protagonista quasi come in Vertigo di Alfred Hitchcock (i riferimenti ai più classici film gialli poi ci sono tutti, come tra l’altro il delitto alla Fuga di mezzanotte) o la risata velata di orrore nella tragicomica scena del cadavere fatto a pezzi con la mannaia. Il film corre sulla lama della risata, ma non è sporadico che salti oltre la linea e finisca sul manico della lieve tensione o sulla psicologia, accennata con bravura dagli attori. Il monologo finale di Rafael sul “brutto” estetico e sugli impulsi mediatici e sull’indottrinamento della TV è la prova che qualcosa gira, seppur in modo ironico ed eccessivo, tra gli ingranaggi della critica e dell’arguzia. Si vuol far ridere sull’assurdo ma indirettamente far anche pensare a quello che è la società oggi e ad i suoi mali trasmessi, dove un microcosmo perfetto ne ricalca ritmi, schemi e tendenze: il centro commerciale. Luci ed ombre di un ambiente che è per molti versi uno specchio del fuori e che brulica di consumisti accaniti volti all’acquisto di una felicità attraverso gli oggetti. Rafael ne fa il suo regno e la sua casa, quasi letteralmente, “Lo so, vivrò e morirò qua dentro”.
Il gioco del ribaltamento dei ruoli sul finale è uno dei tanti possibili, questo è quello di Alex De La Iglesias, dove i colori poi si mischiano proprio come tanti clown al circo della moda. I “brutti” fuori possono essere brutti anche dentro, al contrario di quanto a volte ci capita di sentire o comunque inconsapevoli di una certa cattiveria derivata dal senso di vendetta. E succede magari che anche i brutti poi riescano ad avere successo, scrollandosi di dosso la tanto spaventosa etichetta di “mediocri” in una qualsiasi vita comune, in una qualsiasi famiglia, in un qualsiasi condominio. Ai “belli” non rimane che pensarci su e guardarsi allo specchio per evitare sorprese spiacevoli, anche se una giacca elegante e una macchina di lusso non serviranno a contenere la forza d’urto. I brutti un giorno saranno ovunque e avranno il potere della massa, il volto di chi non si vede. Saranno sulle copertine dei settimanali, sulle insegne dei tram, in TV, nei nostri sogni erotici, in metrò. Sfileranno sulle passerelle, sposeranno i calciatori, saranno star della musica. Un giorno sarà tutto questo. Allora mettiamoci comodi e aspettiamo. [alessandro antonelli]

Ci sono pellicole che di primo acchito non degneresti di nessuna considerazione, soprattutto se si conoscono le precedenti opere del suo autore, così estremo, barocco, ridondante e confusionario. Ed invece quando meno te lo aspetti ecco che confeziona un’opera divertente,con personaggi ben definiti e comportamenti in cui è facile identificarsi, costruita su diversi registri (musical, horror, commedia demenziale, giallo) in perfetto equilibrio tra loro. Stiamo parlando di Crimen Perfecto, l’opera più riuscita di Alex de la Iglesia, il logorroico autore di Azione Mutante, El dia de la Bestia, Perdida Durango e La comunidad – Intrigo all’ultimo piano. Una bizzarra commedia con protagonisti l’ambizione, la vendetta, l’invidia e l’egoismo che trascina l’uomo verso il lato oscuro della forza.
Una compagnia di attori meravigliosamente in parte da Guillermo Toledo (Rafael, Responsabile di Reparto in un centro commerciale che aspira a diventare Responsabile di Piano), Luis Varala (Don Antonio, principale antagonista di Rafael alla carica di Responsabile e motore degli eventi), Manica Cervera (Lourdes, complessata e repellente commessa del reparto profumeria, animata da una forte sete di rivalsa e potere). Colorato, divertente, cattivo al punto giusto, Crimen Perfecto segna l’ennesima conferma della vitalità del cinema spagnolo capace di produrre accanto alle opere di maestri, vecchi e nuovi, una serie di film che pur non avendo grosse aspirazioni artistiche, si dimostrano coraggiosi nel trattare tematiche inusuali e ricercando linguaggi originali, mantenendo sempre il pubblico come referente principe della propria ragione d’essere. Film dalle caratteristiche prettamente nazionali ma capace di parlare anche al pubblico del resto del mondo, o quanto meno d’Europa.
[fabio melandri]