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Regia |
Ridley
Scott |
Sceneggiatura |
Cormac
McCarthy |
Fotografia |
Dariusz
Wolski |
Montaggio |
Pietro
Scalia |
Scenografia |
Arthur
Max |
Costumi |
Janty
Yates |
Musica |
Daniel
Pemberton |
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Un
camion tutto sgarruppato corre lungo una via polverosa al confine
tra Messico e Stati Uniti. Un camion al cui interno porta una
partita di droga acquistata da un avvocato insieme ad un paio
di intermediari per essere spacciata negli States. Un camion
portatore di guai che fa gola molti avidi personaggi che si
muovono all'ombra di un sole brillante, che rende ciechi i diversi
personaggi verso un destino inesorabilmente segnato.
Ed è proprio quel senso di ineluttabilità degli
eventi e dei destini che si avverte lungo tutta la durata della
nuova pellicola di Ridley Scott, The
Counselor – Il Procuratore. I segnali
sono evidenti, aleggia nell'aria il sapore di un maleodorante
destino che i vari personaggi affrontano con una indifferenza
quasi da tragedia greca. Ed è questo mood la parte migliore
del film.
Si perchè essere un ottimo scrittore non significa essere
anche un grande sceneggiatore. The
Counselor è infatti basato su una sceneggiatura
originale di Corman McCarthy, lo splendido autore di The
Road e Non è
un paese per vecchi. Prendiamo quest'ultimo
lavoro. Temi, atmosfere e molti personaggi sembrano essere usciti
da questo romanzo, trasposto meravigliosamente sullo schermo
da Joel ed Ethan Coen che ne hanno curato lo stesso adattamento
sullo schermo. Ne esce un film riuscitissimo che si stampa nella
memoria in maniera indelebile per l'apparato visivo che i talentuosi
fratelli costruiscono intorno ad un testo che viene rielaborato
in funzione scenica, asciugando dove necessario il testo originario,
condendolo di dialoghi essenziali e funzionali.
In The Counselor
sono proprio questi ultimi a non funzionare, a congelare l'azione
in dissertazioni filosofiche sulla vita che creano un fastidioso
straniamento rispetto alla drammaticità degli eventi
che i protagonisti sono chiamati ad affrontare.
Tutti, nessuno escluso, parlano come libri stampati, pontificano
a destra e sinistra, discernano lezioni di saggezza che alla
prova dei fatti risulteranno parole vuote spente in fiumi di
sangue che scorreranno a profusione.
Ridley Scott con la sua regia fatta di primi e primissimi piani
(girato quasi come un western) esalta questo fiume di parole,
quasi che l'azione (che esplode in pochi ma salienti momenti
della storia) fosse un fastidioso tributo da pagare al pubblico
per un film presentato come “di genere” ma tale
non è. Cameron Diaz fa a gara per cinismo e cattiveria
con lo Javier Bardem di Non è
un paese per vecchi; suo contrappasso la candida
Penelope Cruz mentre Brad Pitt e lo stesso Bardem sono i vasi
di ferro che impartiscono lezioni di vita al vaso di ceramica
Michael Fassbender, un Candido idiota in un mondo di lupi famelici,
o meglio ghepardi predatori. Un
film che poteva essere e non è stato, del volere ma non
posso. Questa è l'amara sensazione che si respira sui
titoli di coda. [fabio melandri]
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Interpreti |
Michael
Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz, Penélope
Cruz, Javier Bardem, Dean Norris,
Natalie Dormer, Rosie Perez, Goran Visnjic, Sam Spruell,
Ruben Blades, Bruno Ganz |
Produzione |
Chockstone
Pictures, Nick Wechsler Productions |
Distribuzione |
20th
Century Fox |
Uscita |
16/01/2014 |
Nazione
| Anno |
USA | 2013 |
Genere
| Durata |
thriller | 117' |
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