Una copia
può avere valore tanto e più dell'originale?
Cosa distingue una dall'altro? Queste le domande alla base
del nuovo film del regista iraniano Abbas Kiarostami, Palma
d’Oro per lo splendido Il Sapore
della Ciliegia. Un dilemma che non sembra trovare una
risposta univoca nello svolgimento della pellicola, ma che
lascia all'interpretazione dell'osservatore ogni possibile
soluzione. E forse proprio a questo vuole giungere Kiarostami
nel suo “Copia Conforme”,
prima opera del regista ambientata fuori dal suo Iran.
Copia
Conforme è
una storia universale, la storia dell'incontro tra un uomo
ed una donna, nel sud della Toscana, tra Cortona, Lucignano
e Arezzo. Lui è uno scrittore inglese, appassionato
d'arte, colto, affascinante. Lei è una gallerista francese
che vive in Italia da cinque anni, con un figlio di otto,
seducente, disarmante, sola. L'occasione dell'incotro è
la presentazione dell'ultimo libro di lui, ma è solo
un pretesto, perché poi i due si lasceranno andare
in viaggio per la stradine della campagna toscana, per le
vie di Cortona e Lucignano, tra il famoso falso storico della
Musa Polimnia di Giuseppe Guerra e l'Albero della Vita, tra
coppie appena nate e coppie invecchiate insieme. I mille volti
degli abitanti del paesino fanno da palcoscenico ad gioco
tra i due protagonisti, che nel corso del film si incontrano,
si conoscono, si ri-conoscono, ed alla fine si lasciano andare
all'interpretazione di un menage familiare logorato da quindici
anni di matrimonio. E' la copia di un originale, in cui non
è chiaro cosa sia finzione e cosa realtà, se
l'incontro o l'evolversi del rapporto.
Juliette Binoche è deliziosa nella sua interpretazione,
vulnerabile e sensuale, con le debolezze di una donna stanca
ed il fascino di un'amante che non si arrende all'allontanarsi
del proprio uomo. Kiarostami ne è perfettamente conscio,
ed indugia spesso sui seni di lei, conferendo al personaggio
una forza rara. William Shimell, baritono inglese alla prima
prova sul grande schermo, nella parte dello scrittore James
Miller, conferisce al personaggio carisma ed autorevolezza.
E poi la spaiente mano di Kiarostami, abile nel tenere il
filo della narrazione senza una sola pausa.
Infine
le voci. Copia Conforme è
un film multietnico, multiculturale, in cui si confondono
storie, culture e lingue diverse. I due protagonisti passano
con disinvoltura dall'inglese al francese, all'italiano, anche
nel corso della stessa frase. Il risultato è per niente
macchinoso, anzi il film trova armonia proprio nella babele
linguistica voluta da Kiarostami e resa in modo magistrale
da Shimell (crediamo infatti che la scelta di un baritono
come protagonista non sia affatto casuale). Un film che va
visto, ma soprattutto ascoltato, fino alla fine. Perdendosi
nelle mille domande e lasciando le risposte ad una riflessione
attenta solo al termine della visione.
[andrea de angelis]