Tessa
Quayle, giovane attivista bianca in una zona sperduta del Kenya
settentrionale, viene trovata brutalmente uccisa. Rimasto vedovo,
Justin Quayle, distrutto dall’improvvisa tragedia, decide
di far luce sulla vicenda e scoprirà sulla propria pelle
la verità.
Tra thriller politico e dramma romantico, The
Constant Gardener, tratto dall’omonimo romanzo
di John Le Carré, è una storia d’amore retrospettiva.
Il viaggio di Justin alla ricerca della verità ripercorre
gli ultimi passi di Tessa nella sua indagine personale sul comportamento
illegale e manipolatorio delle industrie farmaceutiche in Africa.
Un viaggio pericoloso che lo porterà a scontrarsi con
un mondo sconosciuto e pieno di insidie, in cui gli interessi
economici vengono prima di tutto. Ma un viaggio anche alla ricerca
di sé. Justin si trova costretto anche ad investigare
sulla moglie e sul rapporto che li legava. L’ombra di
un possibile tradimento di lei ne mina la stabilità.
Il suo equilibrio personale viene spezzato dalla morte di Tessa
ma la sete di conoscenza è la molla che lo porterà
ad un’inevitabile trasformazione. Da mite e passivo uomo
qualunque a antieroe in cerca di riscatto.
Il dualismo con cui è condotta la storia riflette un
doppio punto di vista. L’uomo innamorato che vuole ricongiungersi
con la moglie morta e l’uomo giusto che deve portare a
termine una missione molto più grande di lui.
Prima trasferta americana del giovane regista brasiliano Meirelles,
dopo il successo internazionale di City
of God, che ne conferma l’indiscusso talento, sostenuto
da un montaggio al cardiopalma di Claire Simpson, montatrice
già premio Oscar per Platoon.
[marco catola]
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