Concorso di colpa
id.
Regia
Claudio Fragasso
Sceneggiatura
Rossella Drudi
Fotografia
Tani Canevari
Montaggio
Ugo De Rossi
Musica
Pino Donaggio
Interpreti
Francesco Nuti, Alessandro Benvenuti, Antonella Ponziani, Luca Lionello, Massimo Bonetti, Luigi Maria Burruano, Gabriele Ferzetti
Anno
2005
Durata
95'
Nazione
Italia
Genere
thriller
Distribuzione
Istituto Luce
L’idea: raccontare attraverso il meccanismo del thriller, genere assai poco frequentato dal cinema italiano, una storia di de-generazione. Quattro professionisti, inseriti e realizzati nella società contemporanea, si ritroveranno a fare i conti dopo 25 anni con il loro passato; un passato fatto di grandi passioni politiche, fanatismi ideologici, cortei e resistenze, di un drammatico incidente a metà strada tra la fatalità e l’omicidio. Erano altri tempi, tempi in cui drammaticamente le cose finivano a colpi di spranghe e bastoni, in cui slogan e frasi fatte contaminavano anche le idee più giuste e condivisibili.
Claudio Fracasso, regista di b-movie americani (Strike Commando, Troll 2, Night Killer, Beyond Darkness) passato poi al genere action movie di stampo para televisivo (Palermo Milano sola andata) mette in scena un poliziesco psicologico che si dipana tra false piste, indizi e colpi di scena come una partita a scacchi con i fantasmi del proprio passato. Se lodevole è il tentativo di utilizzare il genere come luogo di esplorazione di processi psicologici personali e collettivi (quelli degli anni della contestazione giovanile, di un’Italia divisa tra compagni e fascisti), il risultato è deludente a causa di una sceneggiatura confusa, dai dialoghi inverosimili, che procede a balzi attraverso continui capovolgimenti di scene e colpi a sorpresa annunciati e prevedibili. Gli attori seppur volenterosi appaiono inadeguati ed imbarazzanti in più di una sequenza in particolar modo Antonella Ponziani e Massimo Bonetti. Fa piacere rivedere sul grande schermo Francesco Nuti, dopo i noti problemi personali che lo hanno affitto in questi ultimi anni, ma la sua recitazione sommessa e sofferta appare sin troppo impostata ed arrugginita da anni di inattività, mentre si salva con mestiere dal naufragio recitativo generale il solo Alessandro Benvenuti, il solo a cercare di dare verosimiglianza e credibilità al personaggio assegnatoli.
[fabio melandri]