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Regia
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Luca Mazzieri |
Sceneggiatura |
Andrea
Oliva, Luca Mazzieri, Paolo Croci |
Fotografia |
Gino
Sgreva |
Montaggio |
Rita
Rossi |
Musica |
Pietro
Cantarelli |
Interpreti |
Gian
Marco Tognazzi, Anita Caprioli, Fabrizia Sacchi, Hermann Weiskopf,
Giuseppe Cederna, Konrad Hochgruber, Hannes Holzer, Andrea Riccardo
Bruschi, Davide Pasti, Paolo Rossini, Luca Magri, Luca Carboni |
Anno |
2004 |
Durata |
90' |
Nazione |
Italia |
Genere |
drammatico |
Distribuzione |
AB
Film |
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Cielo
e terra è un non luogo, un limbo in cui gli opposti
di annullano, le differenze di cancellano, i contrasti
si appagano. Cielo e terra è un casale nella pianura
padana, a Busseto, nel 1944 quando una pattuglia di tedeschi
si imbatte in un gruppo di giovani contadini e li fa prigionieri.
Due
microcosmi, così diversi che venendo in contatto
implodono l’uno su l’altro facendo emergere
incertezze, contrasti e reciproci timori. Punto di tangenza
tra i due gruppi un
maestro di |
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violino
ebreo, Samuele, ed il comandante della pattuglia, un tenente
tedesco appassionato di musica Friedrich. Nonostante i
lati opposti della barricata tra i due gruppi si instaurano
contaminazioni nel nome dell’arte come per Samuele
e Friedrich e nel nome di un proprio caro ucciso dalla
violenza dei tempi come per Anna, sorella di Samuele ed
il soldato Andreas.
Il film che nonostante le intenzioni alte del regista
non funziona, presenta evidenti falle ed una serie innumerevole
di mancanze. La recitazione degli attori, nessuno escluso,
è forzata ed accademica; i dialoghi troppo letterari
– soprattutto se messi in bocca a
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contadini - ed inverosimili; la regia è indecisa
se concentrarsi sui primi piani degli attori o distrarre
l’attenzione dello spettatore attraverso manierati
movimenti di camera. Un film che potrebbe giocare sul
concetto di sottrazione e ambiguità mentre sceglie
invece la prolissità, il tutto spiegato. L’esile
trama comporta una dilatazione eccessiva dei tempi narrativi
che vengono riempiti da una colonna sonora invasiva, immagini
patinate fini a se stesse, grossolani inserti surreali
- vedi il coro del Va pensiero che accomuna vittime e
carnefici. La stessa topografia dei luoghi risulta alterata
da evidenti incongruenze di |
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montaggio – personaggi che escono ed entrano in
scena senza alcuna logica visiva -.
Un film pretenzioso e presuntuoso nel quale rimangono
invischiate Anita Caprioli, che quando guidata da mano
esperta e di polso riesce a dare ben altra prova di se
(Santa Maradona), e Fabrizia
Sacchi attrice emergente per Mimmo Calopresti (Preferisco
il rumore del mare), Renato De Maria (Paz),
Enzo Monteleone (Ormai è
fatta), Luca Guadagnino (The
Protagonists e l’imminente Melissa
P).
[fabio melandri]
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