Chef
Comme un chef

Anno 2012

Nazione Francia, Spagna

Genere commedia

Durata 84'

Uscita 22/06/2012

distribuzione
Videa

Regia
Daniel Cohen
Sceneggiatura
Daniel Cohen,
Olivier Dazat
Fotografia
Robert Fraisse
Montaggio
Géraldine Retif
Scenografia
Hugues Tissandier
Musica
Nicola Piovani
Produzione
Gaumont, TF1 Film Production, A Contracorriente films
Interpreti
Jean Reno,
Michael Youn,
Raphaelle Agogué, Julien Boisselier

 

Alexandre Lagarde (Jean Reno) è uno chef da tre stelle, di quelli che pontificano di arte culinaria in televisione e gestiscono ristoranti con menù dai molti zeri; purtroppo per lui, la sua verve creativa sembra in forte declino e rischia di perdere stella e lavoro, se non ritrova in fretta l'ispirazione di un tempo. In suo soccorso arriva Jacky (Michael Youn), vero e proprio fan maniacale del grande Lagarde, ambizioso e creativo, ma temporaneamente imbianchino, perché la compagna incinta è stanca di vederlo sistematicamente cacciato dalle mense e dai bar di quart'ordine a cui cerca di propinare i suoi ricercatissimi piatti.
Il mondo della cucina ha vissuto una recente e importante spettacolarizzazione da parte della televisione e della carta stampata. Questa commedia prova a cavalcarne l'onda puntando tutto sui due bravi protagonisti e su una messa in scena all'insegna della semplicità e del buon umore senza troppe pretese. All'inizio si sorride, poi quando i caratteri restano abbozzati, le crisi con i rispettivi affetti (moglie gravida e figlia trascurata) appaiono scontati e poco vivaci, arriva la fine e viene voglia, proprio come in un ristorante, di chiedere il conto con una certa fretta, serbando pochi ricordi di quello che si è appena consumato.
A tirare un po' su il morale, oltre all'istrionismo dell'affiatata coppia di protagonisti, ci pensa la polemica contro le nuove mode culinarie, tipo la mania molecolare dei cibi in cubetti e il ristorante dello chef inglese hi-tec, dove sembra di essere in un locale rubato al set di “Blade Runner”.
Il messaggio è chiaro: bisogna sorprendere i propri clienti (e gli spettatori della commedia) miscelando con equilibrio gli ingredienti, creando sapori allo stesso tempo genuini e imprevedibili, senza ricercare un'affettazione fine a se stessa. Peccato che in questo caso lo chef, dimenticandosi di erbe cipolline, aceti aromatizzati e pesci quasi estinti dai nomi impronunciabili, si sia accontentato di proporci il solito buon piatto di pasta al pomodoro.
[emiliano duroni]