Sinossi
ll ballo
è una notte indimenticabile per tutti gli studenti
dell’ultimo anno, soprattutto per Donna Keppel. Mentre
si prepara per la sua esperienza liceale più importante,
Donna non sa che lo psicopatico armato di coltello che ha
ucciso la sua famiglia è scappato dal manicomio e desidera
portare a termine quello che ha iniziato.
Infatti, tre anni prima, Donna è stata l’unica
sopravvissuta di un attacco omicida da parte di Richard Fenton,
un insegnante ossessionato dalla sua bellezza innocente. Dopo
che i suoi genitori ottennero dal tribunale un ordine restrittivo
per proteggerla, Fenton si introdusse nella loro casa e li
massacrò assieme al fratello minore di Donna, che invece
sopravvisse all’attacco nascondendosi all’assassino.
La sua testimonianza portò Fenton in un manicomio di
massima sicurezza per criminali malati di mente.
Con l’aiuto dei suoi zii, Donna ha finalmente iniziato
a riprendersi dagli orrori indicibili di quella notte. Ora
è una studentessa liceale all’ultimo anno e sta
incominciando a lasciarsi alle spalle il suo passato, mentre
si sta trasformando in un’adorabile giovane donna dotata
di opportunità illimitate.
La notte del ballo degli studenti dell’ultimo anno,
Donna e le sue amiche Lisa (Dana Davis) e Claire (Jessica
Stroup) sono tre giovani e belle ragazze che stanno per diventare
adulte. Assieme ai loro accompagnatori, hanno noleggiato una
suite nel lussuoso albergo dove si tiene il ballo e hanno
pianificato di passare lì la nottata per celebrare
il loro futuro. La loro unica preoccupazione è se sarà
Lisa o l’arcinemica delle ragazze, Crissy, ad essere
eletta reginetta del ballo.
Ma mentre Donna e le sue compagne di classe festeggiano, Fenton
si aggira in cerca della sua preda vicino all’albergo,
portando avanti un piano meticoloso per conquistare la donna
che ritiene essere il suo vero amore e uccidendo chiunque
si metta sulla sua strada. Nel frattempo, un poliziotto tenace
(Idris Elba) tenta di dipanare un’intricata ragnatela
di indizi e fermare Fenton prima che la magica notte di Donna
si trasformi in un incubo pieno di sangue.
Note
di produzione
Quando
Marc Forby e Neal H. Moritz hanno deciso di realizzare un
film ispirato al thriller del 1980 Non entrate in quella casa,
il loro scopo era di reinventare la pellicola per un pubblico
moderno e più sofisticato. Il film originale, che vedeva
Jamie Lee Curtis all’apice della sua notorietà
come ‘scream queen’, è uno dei classici
slasher movies dell’epoca, ma Forby e Moritz hanno pensato
ad una sceneggiatura in cui l’attenzione fosse posta
sulla suspense e con gli effetti raccapriccianti ridotti al
minimo.
“Nel mondo post-Saw, ci siamo spinti al limite per quanto
riguarda la violenza sullo schermo”, sostiene Forby
che, assieme a Glenn S. Gainor è il produttore esecutivo
di CHE LA FINE ABBIA INIZIO.
“Così, siamo tornati ai thriller classici della
vecchia scuola, in cui gli spaventi derivano dal porsi domande
come ‘dov’è il cattivo ora? E’ lì?
O è dietro di lei?’”.
Forby e Moritz, il produttore della fortunata serie So cosa
hai fatto, così come del recente successo Io sono leggenda,
hanno passato quasi cinque anni a sviluppare la sceneggiatura
del film prima di trovare il tono giusto per la loro pellicola.
“Neal e io siamo passati attraverso quattro sceneggiatori
e ogni versione immaginabile della storia”, sostiene
Forby. “C’erano delle opinioni differenti su come
strutturarlo: dovevamo iniziare con gli omicidi nel primo
atto o conservarli per dopo? Avevamo anche una versione in
cui i ragazzi uccisi erano le anime reincarnate di persone
che avevano compiuto delle azioni malvagie e il loro karma
li puniva. Ma alla fine, abbiamo deciso di realizzare CHE
LA FINE ABBIA INIZIO come un semplice thriller psicologico
classico. Radicarlo profondamente nella realtà era
il modo migliore di procedere”.
Quando lo sceneggiatore J.S. Cardone è salito a bordo,
ha trovato un’idea di cui tutti erano soddisfatti. Il
risultato è una sceneggiatura che il produttore Toby
Jaffe, che ha lavorato al remake di The Amityville Horror
come responsabile di produzione per la MGM, descrive come
“molto hitchcockiana. In diversi classici di Hitchcock,
sai da dove arriva la minaccia. Il divertimento per il pubblico
è vedere i protagonisti che affrontano queste cose.
Noi stiamo con loro, cercando di prevedere come tenteranno
di uscire da queste situazioni”.
L’attesa, nota Forby, è molto più spaventosa
della violenza esplicita. “L’immaginazione di
una persona è decisamente più forte di qualsiasi
cosa un realizzatore possa mostrare”, sostiene il produttore.
“L’attesa è alla base del 99% degli spaventi
nei film horror classici e aumenta quando il pubblico ha delle
informazioni che il personaggio non possiede. Più tempo
possiamo evitare che i personaggi scoprano certe cose, maggiore
è l’ansia che lo spettatore vive guardando queste
scene, perché sa dove è l’assassino e
quindi vuole farsi sentire e dare una mano ai protagonisti”.
Per portare la sceneggiatura di Cardone sullo schermo, i produttori
hanno assunto il veterano regista Nelson McCormick, che ha
lavorato a decine di ore di acclamati drammi televisivi, tra
cui Nip/Tuck, The West Wing, E.R. - medici in prima linea
e NYPD Blue.
“Crescendo, sono stato molto influenzato dai popcorn-horror
come Halloween e Venerdì 13”, sostiene il regista.
“Ma quello che mi spaventa veramente sono i film che
sembrano realistici. In pellicole come Un tranquillo weekend
di paura e Ore 10: Calma piatta, il terrore è più
profondo perché le situazioni sono veramente reali
ed è su queste sensazioni che volevo basare il mio
film”.
Dopo anni in cui ha affrontato con successo i serrati piani
di lavoro in televisione, McCormick conosce bene l’importanza
di una preparazione dettagliata. “Io e Neal abbiamo
proposto per la prima volta a Nelson di dirigere il film un
paio di anni fa e lui era decisamente ben preparato”,
sostiene Forby. “Ha anche portato degli storyboard e
aveva pianificato tutto, spinto dalla passione che aveva.
Sapevamo che avrebbe messo tutto se stesso e lo ha fatto.
Ha guardato ogni film horror in circolazione ed è diventato
un esperto nel giro di due mesi. Desideri sempre trovare questo
tipo di passione in un regista”.
McCormick
ha scoperto un documentario chiamato The
World’s Best Prom, su un evento liceale del genere
a Racine, nel Wisconsin, e su quello che significava in generale
per la comunità e per gli studenti che vi partecipano.”Questo
documentario mostra quanto la città era coinvolta nel
ballo”, rivela il regista. “Segue gli studenti
all’ultimo anno e quello che succede prima di arrivare
al ballo e prosegue anche dopo la loro magica notte”.
McCormick ha anche fatto guardare il documentario al cast
prima delle riprese. “L’ho dato agli attori perché
volevo che si rinfrescassero la memoria sul ballo”,
prosegue il regista. “E’ un rito di passaggio
e un cambiamento di età, che per molti ragazzi assume
una grande importanza. Io volevo riportarli a quel momento”.
Il regista ha anche svolto diverse ricerche sulle tecniche
che i realizzatori maestri nel thriller e nell’horror
del passato hanno usato per creare degli spaventi terribili
e in grado di far saltare di paura lo spettatore. “Si
è veramente preparato bene”, sostiene il produttore
esecutivo Gainor. “Ha studiato tutto per vedere cosa
funziona. Per esempio, un movimento di macchina lento ed inquietante
è molto pauroso. Non vuoi sbrigarti quando c’è
qualcosa di spaventoso, ma avere il tempo di respirare. Quello
che differenzia un horror da un thriller è che il primo
si sbriga ad arrivare al punto e a fornirti il sangue, mentre
il secondo si prende tutto il tempo necessario”.
“Molti dettagli spettacolari sono stati mostrati grazie
alle scenografie e ai movimenti di macchina, contribuendo
decisamente agli spaventi”, aggiunge Gainor. “E
ci sono dei riferimenti sottili ad alcuni dei migliori thriller
del ventesimo secolo. C’è una scena in cui mostriamo
del sangue in un canale di scolo. In altri momenti, mi ricorda
Lo squalo, quando qualcosa attraversa lo schermo per un attimo.
Proprio come una pinna, ma nel nostro caso si tratta dell’assassino”.
“Una delle cose migliori di questa sceneggiatura”,
sostiene il regista, “è il mix di generi, perché
è un film poliziesco intrecciato ad una pellicola del
terrore giovanile. C’è un poliziotto che ha una
seconda possibilità di portare davanti alla giustizia
un assassino, che a sua volta è un uomo ossessionato,
spinto alla follia da una studentessa che deve assolutamente
possedere, fino al punto di uccidere chiunque si metta in
mezzo tra loro. E tra i due uomini c’è questa
ragazza, che sta vivendo la notte più magica della
sua vita, quella del ballo studentesco, un evento che è
sinonimo della fine della giovinezza, anzi che a livello metaforico
è la morte della giovinezza”.
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